Bagarre ddl Omofobia: Boldrini rinvia il voto e il M5S chiede dimissioni
La presidente della Camera accoglie la richiesta di sospensione avanzata dal Pd. I grillini: "Non è imparziale". Napolitano: "Attacchi inaccettabili"
Il presidente della Camera Laura Boldrini concede a Pd e Pdl un rinvio per la ripresa dei lavori sul disegno di legge omofobia, e i deputati del Movimento 5 stelle la attaccano a testa bassa. Prima mettendone in discussione l'imparzialità, e poi con una richiesta di dimissioni (presto ritirata e smentita dagli stessi grillini). Qual è la colpa della Boldrini? Aver accolto la richiesta del Pd Ettore Rosato di una sospensione dei lavori fino alle 16, così da dare ai partiti di maggioranza la possibilità di trovare un'intesa sugli emendamenti, prima di un voto dagli esiti a rischio. Reazioni pentastellate - "Se Boldrini non si sente in grado rappresentare l'aula in modo imparziale - è stato l'intervento a caldo del deputato grillino Cristian Iannuzzi - è meglio che si dimetta, almeno potrà sedere al suo posto una persona più imparziale di lei". A raddrizzare il tiro ci ha pensato il collega pentastellato Francesco d'Uva: "Nessuna richiesta di dimissioni alla presidente della Camera - ha detto - Iannuzzi le ha chiesto di garantire tutti i deputati e ha aggiunto che se non se la dovesse sentire di essere imparziale, di non esitare a dimettersi". Guarda il video del grillino che chiede le dimissioni della Boldrini su Liberotv Argine democratico- Mentre a borbottare per il rinvio sono anche Lega e Sel, a difendere il presidente Boldrini rimangono i democratici. "A Laura Boldrini tutto il nostro sostegno", ha scritto su Twitter Roberto Speranza, capogruppo dei deputati Pd, mentre a lanciare strali contro il M5s sono Edoardo Patriarca ("Comportamento antidemocratico nei confronti delle istituzioni") e Donato Lenzi ("Hanno ricevuto l'ordine di attaccare"). La difesa di Re Giorgio - Anche Napolitano, dopo gli attacchi, prende posizione a favore della presidente della Camera: "Viva e piena solidarietà a Laura Boldrini per la campagna di gravi e perfino turpi ingiurie e minacce, condotta nei suoi confronti sulla rete". Secondo il Capo dello Stato si tratta di "attacchi inammissibili che non possono essere tollerati, ai principi della convivenza democratica e al rispetto dovuto alla dignità della persona". Alle parole di Napolitano si è associato Pietro Grasso.