Pdl, rivolta contro la Santanchè
Dopo l'attacco ad Alfano, falchi e colombe mettono nel mirino Daniela. E c'è chi spiega: "Se cade Letta è una tragedia"
"Le elezioni non le vuole nessuno". Il messaggio di Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura e leader dei "suddisti" del Pdl è chiaro: "Se casca il governo i senatori del sud non possono più garantire fedeltà a Berlusconi". Il Cav si prepara a scendere in campo. Domani, mercoledì 18 settembre, è previsto il primo voto della Giunta sulla decadenza senatore, oggi il videomessaggio che dà il via alla nuova Forza Italia. E' in questa bagarre, tra slanci verso il futuro e paure del presente, che i senatori del Pdl preferiscono la tranquillità di governo con Letta ad un terremoto politico che può portare al voto anticipato. "Sarà una tragedia" - A gettare la maschera e a chiarire la linea dei "traditori" è proprio Castiglione, che afferma: "Le elezioni non le vuole nessuno. C'è un gruppo di senatori a me vicini tra i quali Gibbino, Torrisi e Pagano pronti a non seguire il Cav in caso di crisi. Se si apre una fronda, se si apre questo discorso di far cadere il governo si crea una situazione che non si riprende più perché nessuno vuole rientrare a casa. Se Berlusconi apre la crisi sarà una tragedia, siamo più di tre quattro. Siamo assai". Insomma, la rottura dei frondisti in caso di crisi è quasi certa. Ma ad agitare le acque del Pdl è anche il nuovo assetto di Forza Italia. Sparata-Santanchè - Il partito è un cantiere aperto. Il Cav vorrebbe tenere dentro tutti, falchi e colombe. Ma in tanti temono che Forza Italia possa diventare un partito a immagine e somiglianza di Daniela Santanchè, dove insomma i "duri e puri" abbiano troppo potere. Durissima, ieri, proprio la Santanchè contro Alfano: "FI non avrà un segretario", ha affermato. Un modo per dire che, per Angelino, non c'è spazio. Una presa di posizione che, però, ha messo la Santanchè in una posizione di minoranza: falchi e colombe, per una volta uniti, si sono ribellati contro di lei. "Pitonessa? No scorpione velenoso" - I sostenitori di Alfano hanno subito alzato la voce. Beatrice Lorenzin, fedelissima del vicepremier e ministro della Salute, si lascia andare in similitudini e, dimenticando quanti vedono la pasionaria come una "pitonessa", la paragona ad uno "scorpione velenoso". Intervistata da La Stampa, ha infatti spiegato come le dichiarazioni della Santanché siano "inopportune per tempi e modi in una fase in cui siamo tutti uniti, vicini a Berlusconi". "Sembra che la sua intenzione sia quella di spaccare il partito", ha aggiunto, rievocando Esopo: "Mi sembra lo scorpione sulla rana, dove Forza Italia è la rana che ci porta tutti fuori dal fiume, ma il suo istinto la porta a uccidere Forza Italia come lo scorpione fa con la rana". E al coro anti-Santanchè si unisce anche Fabrizio Cicchitto: "Emerge un nodo politico - spiega Cicchitto - da sciogliere che riguarda Forza Italia. Bisogna capire se si tratta di un grande partito che combina insieme il ruolo carismatico di Berlusconi e l'aggregazione di larga parte dei moderati del centrodestra, oppure se si tratta di una forza estremista, marginale...". Insomma Cicchitto è chiaro: o c'è spazio per tutti, oppure il nuovo partito faticherà a decollare. Dopo Cicchitto, la Lorenzin: "Così Daniela uccide il movimento". Quindi anche il falco Brunetta: "Questo vociare da comari deve finire". Nodo Bertolaso - Nel nuovo partito, insomma, ci deve essere spazio per tutti. A ognuno un ruolo. Per Alfano, ad esempio, secondo alcuni rumors potrebbe essere confezionato l'abito del "Gianni Letta del futuro", una sorta di diplomatico, un pontiere con le opposizioni. Un ruolo di grande rilievo. E secondo altre indiscrezioni, è per assecondare il bilanciamento tra le anime del Pdl che il Cav avrebbe pensato ad affidare un ruolo da dirigente in Forza Italia a Guido Bertolaso: un uomo che possa guidare la nave durante le emergenze. (I.S.)