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Pd, lo sciopero del tortellino: "Se salvate il Cav, non li facciamo più"

Alla festa di Reggio Emilia le tortellaie minacciano le barricate: anche loro vogliono la testa di Silvio

Francesca Canelli
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Festareggio, quest'anno, ha rischiato di rimanere senza tortellini. La minaccia arriva dalle signore impiegate ogni giorno a sfornare più di 5 mila tortelli, fatti a mano, per sfamare le bocche degli invitati alla festa del Partito Democratico di Reggio Emilia. "Se il Pd salva Berlusconi, noi non lavoreremo più", fanno sapere le "tortellaie" in un'intervista rilasciata alla Gazzetta di Reggio. Anna è dal 1975 che viene alla Festa, e in questi 38 anni ha visto sfilare tutta la dirigenza nazionale di centro-sinistra, fino all'ultima creatura, il Pd appunto: "E ancora non sono riusciti a mandare a casa Berlusconi. Se stavolta lo salvano, io qui non vengo più”. "Il Pd ci ha deluso" -  Tra pezzetti di pasta e ripieni di pesto e carne, le volontarie dell'evento parlano delle loro idee politiche: "Io voto a sinistra, ma adesso sono un po' scocciata: siamo davvero bravi a danneggiarci da soli. Vorrei vedere più unione nel partito e capire bene chi ha deciso di tagliare le gambe al segretario. Bisognerebbe cambiare un po' di teste e costruire insieme, non accusarsi a vicenda", dice Elisa, pensionata neo-tortellaia. La segue a ruota Eva, comunicando alla Gazzetta che essere lì "significa credere nel volontariato per un ideale. Quando noi non verremo più, chi ci sarà a sostituirci?”. Menomale che la prima votazione per la decadenza di Silvio è stata posticipata a mercoledì, e la festa di Reggio Emilia è già conclusa. Per quest'anno, pericolo scampato.

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