Pdl, la lista nera dei "traditori"
Chiuso ad Arcore. "Che c'è di strano - diceva Giuliano Ferrara a La Stampa - ? E' un re, e i re non vanno in giro: stanno a Palazzo". Il re, ovvio, è Silvio Berlusconi, trincerato a Villa San Martino, in attesa, tra un pensiero e l'altro, di capire come uscire dalla gabbia che gli stanno costruendo attorno. Riunione dopo riunione, il Cav incontra il gruppo dirigente del Pdl, i falchi e le colombe, Santanchè e Alfano, Lupi e Quagliariello, Verdini e Brunetta. Il precedente - Gli altri azzurri stanno a Roma. Anche loro si interrogano sul futuro prossimo. E si dividono: falchi e colombe, appunto. In parallelo continuano a circolare le voci: c'è chi, in caso di crisi di governo, sarebbe pronto a sostenere un Letta-bis. I "traditori", insomma. Anche se tutti quelli che vengono annoverati nell'infausta lista prontamente smentiscono. E una lista vera e propria, secondo indiscrezioni di stampa, era circolata già prima delle ultime elezioni, quando diversi azzurri erano in "odor" di montismo, pronti a lasciare il Pdl per abbracciare la causa centrista. I precedenti - leggasi: Fini - però li hanno fatti desistere. Difficile, impossibile oggi come oggi, dar vita a un centrodestra senza Berlusconi. La nuova lista - Negli ultimi giorni, in parallelo all'impennarsi delle possibilità di una crisi di governo, le voci sui "traditori" hanno ripreso a circolare con maggior vigore. Nelle ultime ore si è parlato della "valanga siciliana", i senatori del Sud pronti ad accoltellare il leader, che però hanno puntualmente smentito. Ma dei nomi ci sono, ci sarebbero. Tanto che - rivela sempre La Stampa - pare che Denis Verdini e Daniela Santanchè, ad Arcore, abbiano consegato una lista al Cavaliere. Di chi si tratta? Per ora è top-secret. Ma Berlusconi sarebbe stato informato.