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Il Pd ha paura del voto segretoE se 101 che affossarono Prodivotassero per salvare il Cav?

Guglielmo Epifani

I timori di Casson sull'esito dello scrutinio a Palazzo Madama. Fassina: "Troveremo il modo per sterilizzare questo tentativo"

Nicoletta Orlandi Posti
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Il risultato della Giunta è quasi scontato per quello che riguarda i membri del Pd, ma in Aula c'è il timore che le cose non vadano come devono. Felice Casson, senatore democratico impegnato in questi giorni a Sant'Ivo alla Sapienza sul verdetto per la decadenza (o meno) di Silvio Berlusconi, trema ripensando a quanto successo durante le votazioni per l'elezioni del Presidente della Repubblica. "Posso garantire la nostra determinazione e puntualità con cui la Giunta emetterà il suo verdetto", dice al Fatto Quotidiano. "Se lei mi parla del dopo, dell'aula del Senato, dell'ipotesi che il voto da palese divenga segreto e che la segretezza porti quella robaccia con sè. Il Pd ha conosciuto i 101 che hanno votato contro Prodi, quindi la possibilità esiste". Il pericolo è che Berlusconi, scrive Antonello Caporale, sia così abile e spericolato da condurre il Pd e grappoli di senatori di ogni altra foggia e misura (da Scelta Civica ai grillini) a condurlo alla salvezza. Del resto nel partito di Guglielmo Epifani non è che regni l'armonia: la tentazione di fregare l'amico anche al costo di salvare il nemico atterrisce, ma non è esclusa. "Il partito sarebbe morto e sepolto se si mostrasse diviso sul destino di quello lì", ammonisce il ministro Graziano Delrio. "Dobbiamo trovare il modo per scongiurare alla radice anche la possibilità teorica che questo assunto possa ritenersi plausibile", tuona Stefano Fassina, "e immaginare modi, se la votazione dovesse essere segreta in cui il voto del singolo abbia un suo vestito, una propria faccia. Se c'è gente che ha in mente di distruggere l'immagine del Pd deve sapere che esistono modi per sterilizzare questo sciagurato tentativo". 

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