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Giunta, il calendario dei lavori

Andrea Tempestini
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Una questione di tempo. Non solo il tempo durante il quale, nel poemeriggio di martedì, si sono consumati gli scontri e poi sono stati firmati gli armistizi tra Pd e Pdl. Ma il tempo che verrà. In Giunta - dopo le dichiarazioni di fuoco di Brunetta ed Epifani, dopo le guerre e gli armistizi che si sono succeduti a tempo record - è stata raggiunta una tregua: slitta il voto, slitta la decadenza e, di conseguenza, slitta la crisi di governo. Il calendario - Ma ora? Di sicuro c'è il fatto che la discussione sulla relazione del pidiellino Andrea Augello è stata aggiornata a giovedì prossimo alle ore 15. Ogni senatore avrà a disposizione 20 minuti per gli interventi. Altrettanto sicuramente, prima di mercoledì si riunirà l'ufficio di presidenza della Giunta per le Immunità del Senato per decidere il calendario dei lavori sul caso Berlusconi.  I tempi - Secondo il Partito democratico è probabile che il voto arrivi o giovedì stesso o la seduta successiva. Per il Pdl, invece, i tempi sono più dilatati: "Il voto - spiegano fonti autorevoli - si allontana di almeno 10 giorni". Secondo le previsioni più ottimistiche il voto potrebbe slittare anche di un mese. Tempo, ossigeno per Silvio Berlusconi, impegnato nel trovare una soluzione. Tempo durante il quale potrà riflettere con maggiore lucidità, con meno fretta.  Appesi a un filo - Lo spettro di una crisi e di una nuova rivoluzione paradigmatica, però, restano dietro l'angolo. Se in Giunta poi tutto filasse a tempo record, magari con un voto immediato e né tra una settimana né un mese, gli umori del Cavaliere potrebbero volgere a un "catastrofico" peggio. Le pressioni sono molteplici. Non solo del Pd. Anche i grillini, è cosa nota, hanno fretta di farlo fuori. "Il Pdl - discetta Vito Crimi - non vuole parlare più di pregiudiziali solo per perdere tempo, per mettere in difficoltà la giunta". Beppe Grillo sul blog tuona: "E' giunta l'ora, fuori Berlusconi".

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