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"Occupiamo le fabbriche e via Berlusconi!"Rodotà e Landini lanciano il partito...tornano i comunisti

Il garante: "Non vogliamo fare gli errori di Azione Civile o Rifondazione, ma apriamo a quell'elettorato". Il segretario Fiom: "Siamo pronti a tutto, il 12 ottobre andiamo in piazza"

Ignazio Stagno
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“Non siamo più disponibili a firmare accordi che chiudano le fabbriche. Metteremo in campo gesti di difesa totale delle fabbriche e dei posti di lavoro. Se necessario, anche con l'occupazione delle fabbriche”. Bentornati comunisti. Le parole del segretario della Fiom Maurizo Landini risvegliano i "compagni". Landini e Stefano Rodotà sono pronti per il grande salto in politica. Il cavallo di Troia è la campagna per la difesa della Costituzione contro le modifiche alla Carta che in queste settimane sono in dicussione in Parlamento e in Commissione. La manifestazione del 12 ottobre a Roma anche contro la guerra in Siria, sarà il battesimo di fuoco per il nuovo Movimento guidato da Landini e Rodotà. Il popolo rosso delusodai grillini o dagli altri partiti del centrosinistra, "tutto questo mondo – un po' di sinistra, un po' noglobal post-Genova 2001, un po' anti-berlusconiano, tanto Fiom e operaista, un po' intellettuale – ora si rimette in marcia per “preparare il terreno ad un soggetto politico: perché la domanda c'è, le modalità le vedremo man mano”, spiega Rodotà all'Huffingtonpost. Movimento Rosso - Insomma il progetto politico è chiaro: un nuovo partito "rosso" che imbarchi i comunisti delusi. E Rodotà non vuole sbagliare: "“Non vogliamo ripetere gli errori di esperienze negative come la Sinistra Arcobaleno o Rivoluzione Civile. Servire su un piatto la struttura organizzativa sarebbe letale, intempestivo e autoreferenziale – continua – ora si tratta di creare una massa critica: questa non è un'operazione di minoranza e non è la zattera che offre rifugio ai fuoriusciti da altri movimenti o partiti. Va costruita una democrazia davvero partecipata: la democrazia non è solo facebook". Ovviamente per la nuova sfida in casa Rodotà-Landini ci si prepara anche a colpi di antiberlusconismo. Anti-Cav - E così sull'agibilità del Cav, Rodotà ha le idee chiare: "La grazia a Berlusconi? Napolitano è stato chiaro nel messaggio del 13 agosto, ha elencato delle condizioni e ad oggi quelle condizioni non sono realizzate. La Corte Costituzionale ha già chiarito che si tratta di un potere proprio del presidente della Repubblica e che non va diviso con il ministro della Giustizia – aggiunge – è un potere non politico, quindi. Che attiene a esigenze umanitarie che non ci sono”. Insomma Vendola, Ingroia&co. sono avvisati: i nuovi comunisti stanno per arrivare. Gli ruberanno la scena? (I.S.)

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