Il procuratore: "La Severino non è retroattiva"
"La legge Severino non è retroattiva". Parola di procuratore. Un grosso punto a favore di Silvio Berlusconi, che rischia di decadere dal ruolo di senatore dopo la condanna Mediaset proprio per la norma varata dal governo tecnico di Mario Monti. La legge Severino è quella che tratta la non candidabilità di chi ha subìto una condanna definitiva e che potrebbe far scattare la decadenza del Cavaliere dal Senato. Il dibattito impazza da giorni: è retroattiva oppure no, come sostiene il Pdl? Il discrimine starebbe nel considerarla una sanzione penale oppure amministrativa: nel primo caso non sarebbe applicabile, nel secondo no. La spiegazione - Eppure il quadro è più complesso, e a spiegarlo ci pensa una fonte autorevole, il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio: "Anche per le sanzioni amministrative - ha spiegato in un editoriale sul Gazzettino - la retroattività è preclusa dall'articolo 1 della legge 689/81". Insomma, la retroattività non vale in alcun caso. E aggiunge: "Ancor di più dopo la legge sulla responsabilità degli enti, la 231/2001, la quale dispone, all'articolo 2, che le sanzioni amministrative debbano essere espressamente previste da una legge entrate in vigore prima della commissione del fatto". Lo spiraglio - Nordio sottolinea che "se questa garanzia vale per le società, a maggior ragione vale per gli individui. E con questo il discorso dovrebbe essere chiuso. O meglio, dovrebbe essere riaperto con un'interpretazione autentica della legge o con una pronunzia della Corte Costituzionale. Pochi dubbi, insomma: o la Giunta del Senato - che si riunisce lunedì 9 settembre - attende il parere della Consulta, oppure la legge Severino non è applicabile al caso di Berlusconi e, così, verrebbe scongiurato il decadimento immediato del Cavaliere.