Pdl, Rotondi si candida: "Berlusconi fidati, l'anti Renzi sono io"
L'ex ministro: "Nel centrodestra serve un'alternativa a quel gran democristiano di Matteo. Silvio è il leader e non deve decidere ora, ma vogliamo il volante"
Una candidatura "paradossale", ma pur sempre una candidatura. Che sia Gianfranco Rotondi l'anti-Renzi del centrodestra? L'ultimo democristiano, ex ministro per l'Attuazione del programma ci spera: "Berlusconi resta il leader di ieri, oggi e domani ma dico solo che anche nel centrodestra c'è chi può guidare il Paese con dignità e senza interessi". Ai microfoni di Skytg24 Rotondi rilancia la propria candidatura alla premiership per le prossime elezioni perché c'è l'esigenza di iniziare "nel difficile inseguimento a Matteo Renzi. Non nascondo le difficoltà nell'inseguirlo, Renzi si è pappato tutto il centrosinistra senza mezzi e senza soldi", raccogliendo "plausi da destra e sinistra". Ora, rilancia Rotondi, è il momento che anche dal Pdl "venga fatto un tentativo". Come (primarie?) e quando (a novembre, nella prossima primavera?) non è dato sapere, anche perché l'ex ministro assicura di non volere una risposta adesso dal Cavaliere, essendo necessario prima tastare il terreno sul campo. Rotondi si autocandida: voi lo votereste? SONDAGGIO "Basta imprenditori e gelatai" - Al momento, abbozza Rotondi, "l'ipotesi delle primarie nel centrodestra resta la più probabile". Ma democristianamente controbilancia: "Quando si afferma un carisma si vede subito, non so se poi ci sia bisogno di primarie". "Chiediamo il volante, non la leadership - ribadisce -. Non chiediamo la segreteria di Pdl e Forza Italia o quel che verrà. Ma per 20 anni noi ci siamo fidati di Silvio, ora gli chiediamo di fidarsi di noi". La battaglia elettorale, avverte, sembra segnata: "Siamo in vantaggio del 3%, ma se scende in campo quel democristiano di Renzi... Allora, umilmente, dico: serve un rivale, serve un'alternativa". E l'alternativa non sono "imprenditori, banchieri, pastai o gelatai". Niente papa straniero, dunque.