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Brunetta: "Se il Pd accelera sulla decadenza, fine della discussione"

Enrico Letta visto da Benny

Andrea Tempestini
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Le fibrillazioni continuano. Dopo il messaggio dal sapore di sfida di Giorgio Napolitano di giovedì sera le acque parevano più calme. L'attenzione resta monopolizzata dal futuro del governo Letta, appeso a un filo. Nel Pdl continuano a fronteggiarsi falchi e colombe: ogni giornata è un round dall'esito incerto, come incerta è l'opinione del leader, Silvio Berlusconi. Ma dopo qualche ora di pace apparente a spargere nuova benzina sul fuoco è il pasdaran Renato Brunetta: "Se lunedì la giunta per le elezioni dovesse accelerare sulla possibile decadenza di Berlusconi dal Senato allora per il governo non ci sarebbe altra discussione". Brunetta categorico - Il capogruppo Pdl alla Camera, intervenendo con i giornalisti a margine del forum di Cernobbio, non ha dubbi: "Se ci fosse un'accelerazione - ribadisce - senza se e senza ma, senza spazio ai diritti della difesa, se le guarentigie di Violante fossero messe da parte non ci sarebbe altra discussione". E l'esecutivo delle larghe intese diventerebbe immediatamente un ricordo. Brunetta mette poi in guardia dalla "richiesta di sedute a oltranza, per arrivare alla decadenza nel giro di alcune ore o mezze giornate. Chi prendesse queste decisioni - sottolinea l'ex ministro - se ne assumerebbe tutte le responsabilità". Prendere tempo - L'obiettivo del Pdl, oltre ad evitare accelerazioni manettare, è quello di prendere tempo in Giunta, almeno fino a quando la Corte d'appello di Milano non si pronuncerà sulla rimoludazione dell'interdizione dai pubblici uffici nei confronti del Cavaliere nell'ambito del processo Mediaset. Solo allora, infatti, sarà definitivamente delineato il quadro processuale ai fini della scelta tra gli arresti domiciliari e l'affidamento ai servizi sociali. Il Pdl ha tracciato un circoletto rosso sulla data del 15 ottobre, una vera e propria deadline: allora, spiegano a Palazzo Grazioli, se la situazione politica dovesse precipitare con il voto sulla decadenza, potrebbe aprirsi una finestra elettorale per tornare alle urne. Fuoco incrociato - Nel frattempo gli azzurri continuano a fare pressione contro chi vuole privare Berlusconi dell'agibilità politica. Per il portavoce Daniele Capezzone "chiunque consideri con onsetà intellettuale le vicende di questi mesi deve riconoscere a Silvio Berlusconi una disponibilità estrema, oltre ogni limite. Ora però non può chiedere responsabilità solo a lui, che l'ha sempre avuta, mentre la sinistra spara tentando di colpire lui e i milioni di suoi elettori". Nette anche le parole del ministro dell'Agricoltura, Nunzia De Girolamo: "Se il Pd dovesse votare per la decadenza avrà fatto una scelta politica, e per una scelta politica c'è una conseguenza politica".

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