Decadenza, Berlusconi minaccia il voto per convincere chi non vuole andare a casa
"Se il Pd non dà risposte sulla posizione del partito per il voto in giunta sulla decadenza del Cav, il governo cade prima del voto". Angelino Alfano ieri ha chiarito bene la linea del Pdl e di Silvio Berlusconi. Tra gli azzurri falchi e colombe, insieme, è muro contro muro con il governo. Enrico Letta ha già molllato la patata bollente nelle mani di Guglielmo Epifani che da buon "compagno" fa il duro e avvisa il Pdl che i dem voteranno per la decadenza. Insomma nubi sul cielo di Arcore in vista del 9 settembre. Ma qualcosa comincia a muoversi. Soprattutto sul fronte grillino. Anche nel M5S ci sono falchi e colombe. I primi vogliono tornare al voto subito, gli altri invece sarebbero anche disposti ad appoggiare un Letta-bis col Pd. In questi giorni tra le mura del Movimento si sta consumando una drammatica spaccatura. Le fazioni ormai sono ben distinte e i dissidenti hanno minacciato di mollare Beppe e di andare per conto proprio con un nuovo partito. Il teorema grillino - E' in questa crepa che il Cav vuole trovare un punto a suo favore. Lo schema è semplice. Secpondo quanto racconta il Corriere, la bagarre grillina è il segnale di una grandissima confusione sotto il cielo di Montecitorio e di palazzo Madama. Così in tanti tra i pentasetllati, democratici e montiani hanno paura di perdere la poltrona se si dovesse giungere alla rottura totale con un ritorno alle urne. Grillo vuole il voto anticipato con il porcellum perchè in questo modo può decidere le liste e i nomi di chi portare in Parlamento. Chi è entrato nelle liste dei dissidenti difficilmente troverà posto alle urne. Così la paura cresece. E allora secondo la strategia azzurra raccontata dal Corriere, andare in pressing e minacciare la caduta del governo servirebbe a convincere i grillini e non solo in giunta per le elezioni a votare "no" per la decadenza del Cav. Nodo Severino - Le minacce del Pdl fionora hanno portato comunque i loro frutti. Il ministro della Giustizia,Anna Maria Canecllieri ieri ha parlato di una "seria riflessione sulla legge Severino". Un passo importante che può essere un assit perfetto per Silvio. Ora la scelta spetta a Vito Crimi, Serenella Fuksia, Maurizio Buccarella, e Michele Gianrusso. Sono loro i 4 grillini che siedono tra i 23 della giunta. Va detto, i pentastellati della giunta sono tutti "talebani". Sposano sempre e comunque la linea di Beppe, difficile credere che possano votare contro la decdenza del Cav. Però, si sa, la poltrona fa gola a tutti. Anche ai "talebani". (I.S.)