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Berlusconi, la Cancellieri: "Riflettere sulla legge Severino"

Anna Maria Cancellieri

Il ministro della Giustizia apre le porte per una seria riflessione sulla retroattività della norma che vuole il Cav fuori dal Senato: "In tanti si sono pronunciati, le posizioni vanno ascoltate"

Ignazio Stagno
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"Personalmente non ravvedo profili di incostituzionalità della legge Severino ma credo che, se persone di quel livello si sono espresse, come minimo bisogna rifletterci". Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri apre un varco. "Bisogna riflettere". Parole misurate, ma che in sostanza invitano i "forcaioli" del Pd e della sinistra ad avere "prudenza" nel definire retroattiva la legge Severino-Monti che prevede la decadenza automatica di chi è condannato in via definitiva.  I dubbi di Alfano - La Cancellieri sembra aver compreso le parole del vicepremier e segretario del Pdl, Angelino Alfano che ha affermato: "ll Popolo della Libertà ha il diritto di conoscere la posizione del Partito Democratico per potere orientare le proprie decisioni. La non retroattività delle misure afflittive - prosegue in una nota - è pilastro fondativo di ogni ordinamento democratico e, come tale, inequivocabilmente riconosciuto dalla giurisprudenza europea, dalla Convenzione europea (art. 7) e dalla Costituzione italiana (art. 25). In base a tali precisi riferimenti giuridici, abbiamo chiesto e chiediamo al Partito Democratico una parola chiara su questo principio". Il Pd in queste settimane sulla Monti-Severino si è spaccato in due. Da un lato ci sono i giustizialisti dall'altro i "garantisti" come Luciano Violante che più volte ha chiesto al suo partito di "ascoltare la difesa di Berlusconi e di concedere al Pdl i dubbi sulla retroattività e la costituzonalità della norma". ...i dubbi del Pd - Del resto già qualche settimana fa il presidente della Commisione Affari Costituzionali della Camera, Francesco Paolo Sisto aveva dichiarato che diversi esponenti del Pd  si erano schierati proprio contro la retroattività: "Nel ddl 665 del 17 maggio 2013, annunciato nell'Aula del Senato l'8 luglio scorso, si legge che se si ammettesse il principio della retroattività della incandidabilità 'si riconoscerebbe sostanzialmente la possibilità che una legge, mutando i requisiti, possa rendere incompatibili o ineleggibili, in corso di mandato, anche i membri del Parlamento. Il che è come dire che una legge sopravvenuta potrebbe cancellare, o comunque limitare la volontà popolarè", aveva dichiarato Sisto. Secondo questo principio Silvio Berlusconi non può essere incandidabile e decaduto. "Sapete chi sono gli autori-proponenti? - chiedeva Sisto -. La senatrice Isabella De Monte, segretaria della Giunta per le elezioni, e il senatore Giorgio Pagliari, primo firmatario, ordinario di diritto amministrativo e componente della stessa Giunta per le Elezioni, oltre ai senatori Pignedoli, Fornaro e Friavezzo. Dimenticavo: tutti del Partito Democratico". Il dibattito dunque resta aperto. Ma di certo l'apertura della Cancellieri, almeno sui tempi dà una mano al Cav. (I.S.)

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