Decadenza, Violante a "processo"
L'ex presidente della Camera Luciano Violante a processo per l'apertura a Berlusconi sulla decadenza che la giunta per le elezioni del Senato dovrà votare a partire dal 9 di settembre. La sua intervista del 26 agosto al Corriere della Sera ha, se possibile, spaccato ulteriormente i democratici tra quelli che vogliono "sfruttare" l'occasione del voto in Giunta il 9 settembre prossimo per mandare via dal Senato Berlusconi e quelli che, invece, sarebbero proponsi a un ricorso della legge Severino davanti alla Corte Costituzionale. Un'uscita a sorpresa che ha sollevato moltissime polemiche che si sono tradotte anche in insulti su facebook: "Voltagabbana", "Traditore" i più moderati. La difesa Oggi, sabato 31 agosto, lo stesso Violante ha scritto un articolo per l'Unità in cui ha cercato di spiegare la sua posizione. Ecco il suo ragionamento: "Sarebbe lesivo della legalità e del principio di uguaglianza tanto riconoscere a Berlusconi trattamenti di favore quanto negargli i diritti che le leggi gli garantiscono, L'intero partito - aggiunge - intende riconoscere davvero al senatore Berlusconi il diritto di difendersi e al Senato il dovere di ascoltare e di decidere solo dopo aver ascoltato? O per alcuni di noi l'ascolto delle ragioni del condannato diventa un orpello formale quando l'interessato è il tuo principale avversario, quello che ha più volte usato la forza dei numeri per far votare al Parlamento decisioni impensate come la filiazione di una ragazza marocchina, leggi ad personam e persino una legge contra personam (Caselli)?" E ancora: "Un partito democratico sente il riconoscimento dei diritti costituzionali di qualsiasi persona che sta per essere giudicata come un presupposto intangibile della propria identità politica. Soprattutto quando quella persona è nelle sue mani ed è il suo principale avversario; può essere condannato moralmente e politicamente, ma gli si devono sempre garantire i diritti che in una procedura giudiziaria gli spettano". Il processo - E domani, domenica 1 settembre sarà "procesato" alle 15 nella sede del Pd a Torino e non alla festa del partito per evitare contestazioni. Violante spiegherà le sue ragioni ai dirigenti del partito. Sono stati invitati tutti i senatori che dovranno votare la decadenza, arriveranno anche alcuni deputati e sono stati invitati tutti i segretari dei circoli del Pd e i componenti della segreterie provinciale e regionale. Luciano Violante ripeterà ai dem quello che ha scritto sull'Unità e alla fine arriverà il verdetto. L'incontro è stato promosso dal senatore Stefano Esposito che, in un'intervista a Repubblica, ha spiegato: "E' ora di finirla con questi atteggiamenti criptogrillini all'interno del nostro partito. Chi ha critiche da rivolgere è invitato a illustrarle di persona.