I renziani minacciano Letta:"Fai il premier fino al 2018?Noi ti togliamo la fiducia"
Il presidente del Consiglio, dopo l'abolizione dell'Imu vuole restare in sella "senza scadenze". Panico tra i rottamatori: "Ha tradito la parola data. Epifani intervenga"
Sull'Imu il governo non balla più. L'abolizione dell'imposta sulla casa ha di fatto spiazzato il Pd. L'entusiasmo ha invaso le stanze del Pdl, ma anche quelle del Pd "lettiano". Il premier vede un futuro roseo e si è lasciato andare ad un commento che ha spaccato il partito: "Ho molta più fiducia sull'azione di governo, che penso possa durare a lungo". Di fatto con queste parole, Enrico Letta ha abbattuto il muro dei 18 mesi che era il termine entro cui il suo governo doveva essere "pensionato". Ora il premier punta a restare in sella per tutta la legislatura. Ma i renziani cominciano a minare la sua poltrona. Tra i fedelissimi del rottamatore è scattato il panico. Se Letta dovesse restare a palazzo Chigi fino al 2018, per il sindaco di Firenze sarebbe la fine della sua freschezza politica. Quella "freschezza" che lo spinge in cima alle classifiche di gradimento dell'elettorato. "Ti togliamo la fiducia" - Così il numero due di Renzi, Davide Faraone manda un messaggio chiaro a Letta: "Tu non duri fino al 2018, perchè noi ti facciamo cadere prima". Questo in sintesi l'avvertimento di Faraone che afferma: "Il limite temporale era infatti - secondo Faraone - una condizione essenziale per la durata dell'esecutivo e per il voto di fiducia, Letta aveva posto il limite di 18 mesi: Non so quanti parlamentari del Pd - aggiunge il deputato - avrebbero accettato di votare la fiducia a un governo di larghe intese senza scadenza". Poi Faraone, intervistato dall'Huffingtonpost rincara la dose: "Ci dica se ha cambiato idea sulla scadenza del governo, in quel caso allora io valuterò se votargli o no la fiducia". Un avvertimento chiaro, quasi una minaccia. Faraone chiama in causa anche il segretario del partito Guglielmo Epifani lo invita a "intervenire per smentire l'affermazione di Letta perché - aggiunge - se no rischia il Partito Democratico". Insomma ora la "bomba" per Letta è dentro casa. E ad innescarla è il suo "finto amico" Matteo Renzi. (I.S.)