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Zanonato sviluppa solo le sue vacanze

Passeggiate in alta quota, arrampicate, concerti e feste del Pd: la lunga estate del ministro dello Sviluppo economico è iniziato a giugno

Lucia Esposito
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Si sa: quando si sale molto in alto e si guarda in basso, le cose diventano più piccole. Da lassù, più o meno quota 3.000, si vedono solo miniature. Palazzi ridotti a costruzioni Lego, piazze che diventano puntini, strade che sono minuscole righe. Forse rimpiccioliscono anche i guai nazionali. Sarà per questo che Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico alle prese con una crisi senza precedenti, da mesi e mesi sale in montagna e puntualmente, via Twitter o Facebook, racconta la sua passione e le sue escursioni ai suoi elettori? Ci va durante le vacanze estive. Ci va il sabato e la domenica. Ci va per presentare libri e provare il brivido dell'avventura. Ci va sempre, e non chiedetevi quando il ministro fa il ministro. Lo fa, forse con la testa fra le nuvole. "La lunga estate del ministro Zanonato" Guarda la gallery  Guardate questa galleria fotografica. Zanonato con l'elmetto dello scalatore. Zanonato appeso ad una corda come fosse una teleferica che scende a valle (si chiama “Zip Line”, è una prova di coraggio e di abilità). Zanonato con i compagni alpinisti. Zanonato che passeggia ad alta quota. Ci dispiace: manca Flavio Zanonato a via Veneto, Roma, sede del dicastero dello Sviluppo economico. Provvederemo a farvi avere l'istantanea appena possibile, ovviamente se il ministro si farà vedere dalle parti di via Veneto, che però è quasi in pianura. Temiamo che l'attesa sarà un po' lunga. Ammettiamolo, Flavio Zanonato non ha proprio un fisico alla Reinhold Messner, ma da un ministro non si può pretendere troppo: la sua vita è la poltrona, di solito comoda e prestigiosa, non il seggiolino del campo base. Trentotto anni di poltrona, più o meno. Però, il ministro, con la montagna, ha un legame antico e inscindibile. Era in montagna a giugno. Era in montagna a luglio. È in montagna ad agosto. Sarà in montagna, presumiamo, a settembre e ottobre e anche novembre e dicembre, neve permettendo. E i tweet confermano. Riprendiamo a caso dai racconti del piccolo scrivano delle Dolomiti. Il 23 giugno Zanonato comunica di essere in vetta al Col dei Bos (2.559 metri sul livello del mare). 29 giugno: Longarone. Il 21 luglio scrive: «In vetta al Monte Pavione. Partenza dal rifugio Vederna con tantissimi amici» (e tra i tweet compare un commento: «Beati voi... che riuscite a svagarvi... anche se l'Italia sta andando a fondo»). 28 luglio: vetta della Tofana di Rozes (3.225 metri). 4 agosto: altopiano delle Pale. 17 agosto: Monte Padon, sulla Marmolada. Il 18 agosto Zanonato posta la foto delle Pale di San Martino viste dalla Val Venegia. Spiega: uno spettacolo emozionante. Poi, sempre via tweet, manda un saluto alla festa democratica di Anguillara, dove, spiega, «c'è gente che conosco da 40 anni». 20 agosto: punta Flames. Il 22 scrive: che fantastiche montagne. 24: panorama dalla forcella Averau. Il 25 informa: «Ho provato la Zip Line. Tanta adrenalina in piena sicurezza». Poco dopo: incontro con i sindaci della Comunità montana dell'Agordino. E tra una scalata e una passeggiata ecco il concerto di Jovanotti (tweet: «Grande concerto di Jovanotti a Padova. Il temporale e la pioggia non fermano la sua straordinaria energia»), qualche festa, qualche battesimo, l'Aida all'Arena di Verona (tweet: «Arena di Verona, Aida, uno spettacolo unico al mondo»). In più: festa del Partito Democratico, viaggio negli Stati Uniti d'America, presenza a mostre fotografiche, interviste a giornali e televisioni, pranzi con i militanti del Partito Democratico, Golden Gala allo stadio Flaminio di Roma e svaghi vari. Un ministro tuttofare, impegnatissimo. Ma la preferenza va decisamente alle vette, le cime, i passi e le vallate. Leggiamo dal Corriere della Sera: “È salito in vetta alla Tofana di Rozes, 3.200 metri, e in cima alle Conturines, che si affacciano sull'Alta Badia. Poi ha aggiunto l'ardita ferrata dello Sci club 18, sul Faloria, a Cortina, il sentiero ferrato Ivano Dibona, sul Cristallo, e la ferrata Strobel, sulla Punta Fiames”. Tutto descritto, sottolineato e minuziosamente spiegato via Twitter, con tanto di foto, e via Facebook. Non mancano i commenti e le testimonianza di amicizia: «Ho dei compagni di roccia formidabili, tutti ex ragazzi della Federazione Giovanile Comunista, amici fin dagli anni Sessanta nelle Dolomiti agordine». Ministro, ci consenta una battuta: secondo noi, lei vive in montagna. E ogni tanto va in vacanza a Roma. Era in montagna, Flavio Zanonato, nella sua casa di Agordo, nel cuore delle Dolomiti, anche quando la tv, in diretta dal Quirinale, comunicò che era stato scelto come ministro dello Sviluppo Economico. Appresa la notizia, rientrò in città, fece la valigia e salì sul primo treno per Roma. Poi molti altri treni per le Dolomiti. Saranno contenti i leghisti: almeno un dicastero si è sul serio trasferito al Nord. Nord molto alto, perché da lassù tutto sembra più piccolo, più innocuo, meno preoccupante. Anche la crisi economica e quella politica. Ha detto Flavio Zanonato pochi giorni fa: «Il Pil tornerà su a fine 2013». Forse Zanonato lo porterà con lui ad alta quota. Su, sempre più su, nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù, più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano sparisce lontano laggiù. E voi italiani, voi pessimisti cronici, compatrioti con l'acqua alla gola, esodati e pensionati al minimo, anche voi su con la vita: dall'alto dei cieli, vigila Flavio Zanonato, il ministro dalle vacanze estreme. Mi raccomando, però, salite pure in alto, ma non imitate il titolare dello Sviluppo economico: per voi Zip Line vietata (la chiamano anche ”Scivolo della morte”, ma tutti assicurano che non c'è nulla di pericoloso). Quella è roba per atleti, per ministri volanti ed ex sindaci-sceriffi. Lo avete visto, vero, Zanonato? Se non lo avete visto, andate di nuovo a vederlo. E niente commenti: il ministro, alpinista, appassionato di social network e nuove tecnologie, amante della lettura, laureando in filosofia (pare che gli manchi solo la tesi, ma non ha tempo per prepararla, soprattutto in alta quota), dice di avere un brutto carattere. Incrociando le dita, gli facciamo solo notare che noi siamo nati quasi in riva al mare, che però non vediamo da molto tempo perché lavoriamo nel centro di Roma. Ma si sa, noi non siamo bravi e non siamo neppure ministri. E le nostre vacanze non sappiamo svilupparle. Mattias Mainiero

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