Senato, Miccichè: "Pd tenta di comprare i voti del Pdl, ma a rischiare di più è Letta"
A Palazzo Madama per il "governo di scopo" ai dem servirebbero almeno una decina di voti azzurri. Il sottosegretario: "Impensabile, il problema sono i franchi tiratori a sinistra"
I "traditori" del Pdl in Senato dovranno essere tanti, per sperare che Enrico Letta riesca a fare il bis. Eppure, la "trattativa occulta" tra i democratici e alcuni azzurri ci sarebbe davvero. "So per certo che nel Pd stanno già lavorando alla campagna acquisti nel centrodestra per sostenere un Letta bis", rivelava ieri all'agenzia Agi il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e alla semplificazione Gianfranco Miccichè. "Ma - minimizza - non troveranno molti parlamentari favorevoli disposti a esporsi e a giocarsi una rielezione in cambio di nulla". Il guaio di Letta è che a condurre tutta l'operazione "non sono certo i lettiani. Lui subisce sorridendo", spiega ancora Miccichè. La conta in Senato - A Largo del Nazareno si fanno i conti. Il nodo, come a febbraio, è la maggioranza al Senato. Per averla il Pd aggiungere ai suoi 108 senatori altri 51 voti. Sarebbe possibile trovarli tra le Autonomie (10), Sel (7) e Movimento 5 Stelle (ne servirebbero almeno 20, chissà che non corrano in soccorso i dissidenti che non vogliono tornare alle urne col Porcellum). Ne mancherebbero dunque 14, da trovare tra Gal, Scelta civica e, appunto Pdl. Per ora, qualcuno tra gli azzurri è già uscito allo scoperto esponendosi per l'eventuale Letta-bis. Se il Cavaliere provasse davvero a rompere le larghe intese, lo avverte il calabrese Paolo Naccarato, una vita politica divisa tra centrodestra, Prodi, Loiero e Lega, "emergerebbe al Senato una maggioranza silenziosa e Berlusconi avrebbe molte delusioni". Un pizzino inviato forse con cognizione di causa. "Occhio ai cecchini di Letta" - Nell'elenco dei possibili "traditori" sulla stampa i nomi che tornano sono sempre gli stessi, ma potrebbero non bastare per blindare un eventuale governo di scopo. "Al Pd - riprende Miccicchè - non capiscono che il problema è al loro interno: una parte del partito vuole le elezioni, i franchi tiratori contro Letta sarebbero ben più numerosi degli improbabili sostenitori reclutati nel Pdl". "Non so quale miracolo ci vuole per tenere in vita questo governo: non è immaginabile - osserva - far fuori Berlusconi e pensare che non succeda nulla, ma il vero problema sono quelli che nel Partito democratico vogliono far cadere Letta".