L'ultima partita del Pdl: falchi contro colombe. Ecco chi è contro chi
La Santanchè guida l'ala dura del partito, mentre i "buonisti" non hanno un leader. In mezzo ci sono i "trattativisti"
La quite era durata giusto il tempo che la nota di Angelino Alfano, sabato sera, arrivasse alle agenzie di stampa. Poi, lo scontro tra 'falchi' e 'colombe' era ripreso più vivo che mai. A guidare i primi la Pitonessa Daniela Santanchè, che a Repubblica (cioè al "nemico") consegnava addirittura una lista degli azzurri "cattivi", quelli che a suo dire non sarebbero pronti a seguire il Cavaliere ovunque, senza se e senza ma: Cicchitto, Lupi, Quagliarello e Schifani. Mica peones, ma nell'ordine uno dei più rispettati leader del partito (dalla Santanchè definito "macchietta, uno che fa ridere"), due ministri e il presidente dei senatori Pdl nonchè ex presidente del Senato tutto. Sarà che a Daniela non sono andate guiù le riserve provenienti da alcuni esponenti del suo stesso partito sulla sua nomina a vicepresidente della Camera (nomina che nel caos politico odierno appare praticamente sfumata). Fatto sta che gli 'infilzati' non sono rimasti a sentire e hanno accusato la Pitonessa di 'sfascismo': cioè, di voler fare a pezzi il partito. I falchi - La Pitonessa ha dalla sua l'appoggio sopra tutti di Denis Verdini e di Daniele Capezzone. Ma nella squadra dei falchi giocano anche un 'ritrovato' Sandro Bondi, Mario Mantovani, Stefania Prestigiacomo, Michaela Biancofiore, Augusto Minzolini, Renata Polverini. Le colombe - Sul fronte opposto c'è invece sicuramente Fabrizio Cicchitto, affiancato da Maurizio Lupi, Gianni Letta, Gaetano Quagliarello, Mariastella Gelmini, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo Il problema delle cosiddette 'colombe', che pur contano tra le loro file nomi altisonanti, è che non hanno una Santanchè. Cioè mancano di un leader che trascini gli altri. Parlano in ordine sparso, per timore di esporsi alle ire del Cavaliere. I trattativisti - Questo gruppo è relativamente nuovo, nel senso che ha raccolto esponenti che fino a poco fa (prima del vertice di Arcore) giocavano chi con l'una (falchi) che con l'altra (colombe) squadra. Un esempio ne è il segretario Angelino Alfano, indicato come colomba e ora invece passato alla linea dura pur con qualche apertura a Letta. O Renato Brunetta, che da falco duro e puro si è auto-definito 'falco buono' ("Ho fiducia in Letta" ha confessato al Corriere). Gli altri sono Maurizio Gasparri (che pur vede la Santanchè come il fumo negli occhi), Renato Schifani, Paolo Bonaiuti, Niccolo Ghedini, Anna Maria Bernini, Paolo Romani, Altero Matteoli, Osvaldo Napoli.