L'ultimatum di Silvio a Letta:"Dieci giorni o sarà crisi"
Silvio Berlusconi passa al contrattacco. Nel vertice convocato ad Arcore ieri sera, martedì 20 agosto, il Cav ha dettato ai suoi la linea da seguire: una linea che è a tutti gli effetti un ultimatum a Enrico Letta e al Pd. Qualora non fossero accettate le sue condizioni, sarà crisi. Toccherà ad Angelino Alfano oggi parlare con il presidente del Consiglio per presentare le richieste del Pdl, e lo stop alla decadenza da senatore del Cav, dopodiché aspetteranno non più di dieci giorni e se la risposta fosse negativa verrebbe ritirata l'intera delegazione ministeriale per andare subito a nuove elezioni. Pronto videomessaggio - Chi ha assistito alla riunione a Villa San Martino parla di un Berlusconi determinato, con un video messaggio già pronto per sancire la fine dell'esperienza Letta e il discorso che farà a Palazzo Madama il giorno in cui si riunirà la giunta per decidere sulle sue dimissioni (9 settembre) già scritto. "Ci pensi il premier, ci pensi Napolitano a risolvere questa questione se ci tengono tanto al governo", avrebbe detto a Alfano, Brunetta, Santanché, Gelmini, Verdini e Capezzone suoi ospiti. "Non è ammissibile un voto in commissione che mi faccia decadere da senatore e tantomeno si aspettino che io chieda la grazia. Sono loro che devono risolvere questa situazione", ha tuonato il Cav secondo il retroscena raccontato dal Corriere. Secondo Alfano un margine per riallacciare i fili della trattativa con Letta, il Pd e il Colle ancora c'è. Il vicepremier crede che sia ancora possibile verificare anche la strada di un ricorso alla Consulta sull'inapplicabilità delle legge Severino. Ma Berlusconi ci crede poco: chi l'ha visto ieri racconta di un "falco". "Digli che hanno tempo fino a fine agosto per decidersi", avrebbe detto il Cav ad Alfano. Altrimenti verrà ritirata l'intera delegazione ministeriale: "Se io dico basta non devono restare un minuto di più".