Forza Italia 2.0: i falchi puntanoa un partito "de-Alfanizzato"
Si lavora allo statuto del nuovo partito: Santanchè e Verdini lo vogliono senza segretario e puntano alle deleghe-chiave: comunicazione e organizzazione
Va bene gli striscioni trainati dagli aerei sulle spiagge. Va bene i poster sei per tre affissi a tappeto in tutte le città italiane. Va bene la grande manifestazione di piazza prevista per settembre a Milano. Ma la nuova Forza Italia avrà bisogno di uno statuto adeguato alle esigenze di rinnovamento del partito. E prorpio alla struttura della rinata FI stanno lavorando in questi giorni i maggiorenti azzurri. Inevitabile che la partita che da mesi stanno giocando "falchi" e "colombe" passi anche da qui. L'originale Forza Italia non prevedeva l'esistenza della carica di "segretario", oggi occupata nel morente Pdl da Angelino Alfano. E i falchi, in primis Daniela Santanchè e Denis Verdini, stanno premendo perchè la carica non esista anche nella versione 2.0 del partito del Cavaliere, con l'obiettivo di emarginare proprio Alfano dopo quella che da molti è stata giudicata una gestione del partito debole, soprattutto da quando Angelino è di fatto il braccio destro di Enrico Letta nel governo delle larghe intese. Al ministro dell'Interno, i "falchi" azzurri rimproverano la "latitanza" nei giorni caldi del post-sentenza Mediaset, come a lui avevano imputato la debacle elettorale delle ultime amministrative. Per questo, ora sognano un partito in cui Alfano non abbia più alcun ruolo operativo. Ma la partita che si sta giocando tra gli azzurri in queste ore è anche quella relativa alle "deleghe", che i "falchi" puntano di fatto a occupare, in modo da trasformare la nuova Forza Italia, come scrive Il Corriere, da "forza di maggioranza" a "movimento in perenne campagna elettorale", pronto alla mobilitazione non appena le circostanze lo richiedano. La Santanchè punterebbe alla "comunicazione", Verdini alla "organizzazione". Posto di fronte a una simile pressione, da parte sua il segretario del morente Pdl potrebbe rispondere all'Opa dei "falchi" sul partito rinunciando al posto nel governo, o quantomeno ridimensionando il suo ruolo al suo interno. Tutto è nelle mani di Berlusconi: la convention di Roma che terrà ufficialmente a battesimo il nuovo partito è prevista per metà settembre. Ma non è detto che il cavaliere prenda ben prima le sue decisioni.