Grazia, i dubbi di Berlusconi
Gli avvocati di Berlusconi al lavoro dopo l'apertura di Napolitano. Il modello è quello della richiesta di perdono per il direttore de Il Giornale
La porta "è aperta" come hanno subito notato le colombe del Pdl di fronte alla nota del presidente Giorgio Napolitano sulla situazione di Silvio Berlusconi. "Nessuna richiesta di grazia mi è stata fin qui presentata" ha scritto il Capo dello Stato. "Qualora ne pervenisse una, sarebbe valutata con il giusto rigore". Una frase che, appunto, le colombe del partito del Cavaliere hanno valutato come una apertura nella direzione della soluzione del nodo che riguarda l'agibilità politica di Silvio berlusxconi dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. E oggi, il sito "Affariitaliani.it" rivela di aver appreso che i legali di Berlusconi starebbero proprio lavorando alla stesura della domanda di grazia. Non che il Cavaliere abbia deciso sul da farsi. chiedere la grazia significherebbe infatti riconoscere il verdetto della Cassazione e forse anche fare quel passo indietro dalla leaderhip indiscussa nel Pdl cui Napolitano ha fatto riferimento nella stessa nota. In più, è tutt'altro che scontato che la richiesta venga accolta, dato che il Quirinale non potrà non tener conto del "niet" pronunciato dai grillini e delle perplessità, in alcuni casi tutt'altro che velato, del Partito democratico su un provvedimento di perdono per Berlusconi. E se la grazia non venisse concessa, come farebbe Silvio a "convivere" a Palazzo Chigi con chi fa poco per nascondere il desiderio di vederlo ai ceppi? Intanto, però gli avvocati starebbero scrivendola, quella richiesta di grazia, adottando il modello seguito mesi fa da Ignazio La Russa (in veste di legale) per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti. napolitano, in quel caso, la valuto con estrema attenzione, prima di accordare il "perdono" al giornalista. Gli avvocati del Cav si muovono sulla stessa falsariga, sperando in un analogo risultato. Ma sarà il Cav ad avere l'ultima parola.