Crimi: verificare l'ineleggibilità di Ghedini
Per il sentore pentastellato se Berlusconi viene considerato ineleggibile, bisogna valutare anche la posizione del suo legale, senatore come lui
Una nuova bordata del Movimento Cinque Stelle. In un clima surriscaldato dall'attesa per la decisione del Colle sulle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi, il giorno dopo la dichiarazione del presidente della Giunta del Senato Dario Stèfano di Sel (Voteremo la decadenza a ottobre ma se il governo dovesse cadere prima, per la legge Severino sarebbe comunque ineleggibile), questa volta nel mirino finisce Niccolò Ghedini il parlamentare Pdl avvocato storico di Silvio. Senatore e avvocato - l sentore grillino Vito Crimi su facebook scrive: "La giunta per le elezioni dovrà decidere prioritariamente sulla incandidabilità sopravvenuta di Berlusconi per la condanna. Questo però non deve distogliere l'attenzione dalla procedura di ineleggibilità ai sensi dell'art.10 della legge 361/1957 in quanto titolare tramite sue aziende di concessione pubblica. Va risolta comunque la questione in quanto in caso di dichiarata ineleggibilità, il comma 3 dell'art. 10 della legge 361/1957 prevede che anche i legali dei soggetti ineleggibili di cui al comma 1, sono ineleggibili. Quindi occorrerà comunque valutare la posizione del suo avvocato Ghedini, che ricordiamo è senatore e come Berlusconi si è visto in aula 4 volte in 4 mesi”. Per i grillini bisognerà valutare anche la posizione di Ghedini che è senatore esattamente come Berlusconi e che, secondo la denuncia di Crimi, "si è visto aula 4 volte in 4 mesi".