Marina, la squadra di fedelissimi
Oggi Marina Berlusconi compie 47 anni. Li festeggerà in Provenza, a meno che non decida all'ultimo di unirsi al resto della famiglia, a cominciare ovviamente dal padre. Lui è l'unico che può rompere la granitica resistenza all'ingresso in politica di cui si parla con sempre maggior forza. Almeno dal giorno successivo alla conferma della condanna in Cassazione per il caso Mediaset: quella che ha scombussolato gli equilibri di governo e Parlamento. La primogenita dell'ex premier ha ripetuto più volte di non avere alcuna intenzione di scendere in campo, e tale resta il suo pensiero in queste ore, secondo quanto continuano a ribadire i suoi collaboratori. L'unico appello diretto a cui non potrebbe opporre argomenti è quello del Cavaliere stesso, spinto da molti del Pdl che pure con Marina non hanno alcuna confidenza né rapporti diretti. Cosa succederebbe a quel punto? Chi sono gli uomini di fiducia, i punti di riferimento, l'entourage di una donna fin qui nota soprattutto per il riserbo ostentato nella vita personale e professionale? «Libero» ha provato a compilare un breve catalogo di persone vicine alla presidente di Fininvest. Consiglieri Sono gli uomini e le donne con cui ha maturato negli anni un rapporto più stretto e che, in caso di un'avventura politica, ne costituirebbero i consiglieri più prossimi, specie per il problema principale che si porrebbe all'eventuale erede: la gestione di un partito consegnatole per via dinastica e non conquistato «dal basso».Tra le persone più contigue alla vita professionale quotidiana di Marina c'è sicuramente Franco Currò, ex giornalista di «Panorama» e da tredici anni direttore della comunicazione di Fininvest, che decide col «capo» ogni uscita, intervista, intervento, comunicato. A sua volta, la squadra interna di Currò è piuttosto ristretta e rodata.Tra gli altri molto prossimi a Marina c'è Paolo Del Debbio, conduttore tv e presente al gruppo ristretto dei fondatori di Forza Italia nel periodo '93-'94, mentre per le questioni economiche la persona che consulta con più frequenza è Pasquale Cannatelli, da 10 anni amministratore delegato di Fininvest, nonché membro dei cda di Mediaset, Mondadori, Mediolanum e Milan. Nell'intero management della holding si tratta dell'uomo che ha probabilmente maggior confidenza operativa con la figlia dell'ex premier. Molti degli «uomini di Marina», poi, coincidono con l'entourage storico del padre, Fedele Confalonieri e Gianni Letta su tutti. Con loro si confronta - soprattutto telefonicamente - piuttosto spesso. Con ogni probabilità «Fedele» sta ripetendo i consigli dati - inutilmente - al padre esattamente vent'anni fa, trovando orecchie forse più attente. Anche se proprio Confalonieri nel '98 andò a sbattere (anche) contro di lei, quando si trattava la vendita delle tv del Biscione al gruppo di Rupert Murdoch. Altrettanto importanti sono i rapporti con figure mediaticamente meno note al grande pubblico, a cominciare da Bruno Ermolli, storico consulente e lobbista che per anni ha presenziato alle riunioni di famiglia Berlusconi a ogni lunedì. Grazie all'ampia conoscenza istituzionale (Bankitalia, Expo, Alitalia, Promos, JpMorgan) ha sempre svolto un paziente e oscuro lavoro di raccordo tra le istanze delle aziende e i governi in carica, maturando con Marina grande confidenza sui nodi strategici delle partecipate di famiglia. Ermolli peraltro è tuttora consigliere di amministrazione di Mediobanca. Altro uomo chiave nella storia professionale di Marina è Ubaldo Livolsi, consigliere d'amministrazione di Fininvest (di cui è stato ad) e responsabile della creazione di Mediaset, che permise al gruppo di superare le gravi difficoltà finanziarie a metà degli anni Novanta. Banca&finanza Passando al mondo bancario, impossibile non citare Ennio Doris, storico presidente di Banca Mediolanum, che per anni è stato volto e alfiere del mondo del Cav nel «salotto buono» con Mediobanca e Banca Esperia. Senza contare che oggi il suo gruppo è l'unico - in tempi di crisi che hanno fiaccato i conti di Mediaset e Mondadori - a staccare dividendi per la holding di famiglia, grazie ai continui record della raccolta e del risparmio gestito. E in politica pura? Qui Marina ha orecchie solo per Silvio. Le sponsorizzazioni di chi in questi giorni sta avallando il suo «lancio» in pista (Santanchè, Biancofiore, eccetera) tutto sono meno che concordate con lei. Chi si muove sotto la consunta e vuota etichetta di «falchi» del Pdl, e in coda alle profezie di Luigi Bisignani, ribadite ieri, è piuttosto distante dai pensieri della primogenita, la quale di questi temi parla solo con Berlusconi senior. Con gli altri, di fatto, non si registrano contatti di alcun tipo. Il parlamentare con cui c'è più frequentazione ultimamente è Maria Rosaria Rossi, senatrice e da mesi «accompagnatrice» assidua di Silvio Berlusconi nelle apparizioni pubbliche. Benetton Da ultimo, il mondo imprenditoriale. Donna di vaste relazioni, Marina ha però pochi rapporti di consuetudine profonda in questo mondo. Va citato Alessandro Benetton, figlio di Luciano. Quasi coetaneo della figlia del Cav (ha due anni in più), è amico di vecchia data: con Mediaset ha anche fatto affari nel campo del cinema, ma soprattutto ha cementato un'amicizia piuttosto rara nel panorama delle frequentazioni professionali di Lady B. Buona, infine, sarebbe pure l'intesa con Diana Bracco, presidente di Expo 2015. Certo, se la squadra fosse questa, il vero problema sarebbe chi lasciare a gestire le aziende. Ma in questo momento le preoccupazioni di Marina sono rivolte ad altro. Alle sorti del padre, anzitutto, e a un'altra sentenza di Cassazione: quella che chiuderà la vertenza infinita del Lodo Mondadori. Il resto, si vedrà. Martino Cervo