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Il Pdl al Quirinale: "Ecco le condizioni per sostenere Letta"

Giorgio Napolitano

Andrea Tempestini
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"Toni misurati e disponibilità". Così fonti del Quirinale sintetizzano l'incontro, durato circa un'ora, tra i capigruppo del Pdl, Renato Schifani e Renato Brunetta, e Giorgio Napolitano. Dopo la manifestazione in via del Plebiscito e la risposta di Silvio Berlusconi al Capo dello Stato ("Nessuno può chiamarci irresponsabili"), ma soprattutto dopo le tensioni di venerdì dovute alle dichiarazioni incendiarie di Sandro Bondi, il Colle spalanca le porte e riceve i vertici azzurri. L'incontro stesso, negli ultimi giorni, sembrava in dubbio: Napolitano, al ritorno dalle vacanze, aveva fatto sapere di "non avere incontri in programma". Re Giorgio era irritato per le richieste di grazia che fioccavano dal Pdl. Ma, complice anche una telefonata tra il presidente della Repubblica e Berlusconi, i rapporti sono stati subito riallacciati. Le ipotesi - Come detto, all'incontro di oggi, lunedì 5 agosto, al Quirinale l'ipotesi grazia è stata esclusa: impossibile per chi abbia subìto altre condanne o abbia in corso altri processi, un problema di natura giuridica, dunque, prima di tutto. Sul tavolo, però, restano le altre ipotesi per "salvare" il Cav per via parlamentare, ipotesi che potrebbero anche far parte di una più ampia riforma della giustizia, chiesta a gran voce da Brunetta e Schifani. I due capigruppo hanno spiegato che il Pdl sosterrà il governo Letta a patto che si faccia, e subito, la riforma della giustizia sulla scia di quanto stabilito dalla commissione dei "saggi" che aveva abbozzato il testo già lo scorso marzo. Tra le altre ipotesi discusse, quella della commutazione della pena; oppure un ritocco alla legge Severino-Monti sull'incandidabilità dei condannati in via definitiva a pene superiori ai due anni. Le fonti del Colle - Fonti del Quirinale, dopo l'incontro, hanno spiegato che i due capigruppo "hanno illustrato al presidente della Repubblica le loro valutazioni circa le esigenze da soddisfare per un ulteriore consolidamento dell'evoluzione positiva del quadro politico in Italia e uno sviluppo della stabilità utile all'azione di governo". Le stesse fonti hanno aggiunto che Schifani e Brunetta hanno avanzato richieste e condizioni per proseguire con l'esecutivo delle larghe intese, "ma hanno mostrato disponibilità e toni misurati. Al termine dell'incontro i due capigruppo si sono spostati nella residenza-ufficio di Berlusconi, a palazzo Grazioli: è in agenda una riunione con gli altri big del partiti (Alfano, Gasparri, Cicchitto, Verdini, Bondi, Santanchè).

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