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Sul monte "Pagos" per una destra anti "Cosa Nera"

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Non solo Pdl, An, Fratelli d'Italia: a Redipuglia, luogo simbolo della storia italiana, i giovani provano a ragionare sul futuro del conservatorismo

Giulio Bucchi
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Il futuro della destra lontana da "Cose e cosuzze nere" e dalle generazioni politiche che l'hanno affossata. Questo uno dei temi cardine di L'Avamposto di Pagos, la tre giorni svoltasi a Fogliano Redipuglia (Gorizia), piccolo angolo di Friuli a due passi dal grande sacrario militare della III Armata e organizzata da Meridiana e Fenice Julia. Gli eventi che negli ultimi mesi hanno interessato il centro destra italiano, dallo scollamento Pdl-FdI al governo di larghe intese, hanno spinto un gruppo di ragazzi ad incontrarsi e dibattere sia sul presente che su scelte future. Ulderico De Laurentiis, responsabile giovani dell'Associazione Meridiana (associazione dell'omonimo giornale di Basilio Catanoso, Pdl), sostiene di aver evitato "le passerelle, ovvero lo spazio a personaggi politici e sigle proprio per sottolineare il senso comunitario di un incontro che ha avuto come fulcro il dibattito e il confronto su argomenti di attualità". La scelta del nome, d'altronde, non è casuale: il Pagos è l'immaginario monte che sorge a Heliopolis, città che dà il nome al romanzo di Ernst Junger, scrittore e pensatore legato al mondo e al concetto della tradizione. A raccontarci come nasca L'Avamposto è Francesca Tubetti (Fenice J.): "Giovani e giovanissimi hanno spinto affinché nascesse qualcosa che andasse ben oltre il solito meeting politico estivo, realizzando invece qualcosa di condivisibile anche da coloro che, pur provenendo da ambienti diversi, si riconoscessero comunque in un cammino storico, d'identità e culturale". Sulle ragioni della location Francesca spiega: "Sono nata e sempre vissuta a Redipuglia. L'Italia fu fatta su queste trincee e questi ragazzi hanno respirato il rispetto e la responsabilità del luogo in cui si trovavano". di Marco Petrelli

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