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Bindi e Civati con Renzi,il rottamatore scala il Pdcon gli "insospettabili" amici

Ignazio Stagno
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Matteo Renzi non è più solo. Il Pd dopo l'infuocata direzione nazionale che ha chiuso le porte ad un voto allargato per le primarie per la segreteria del Nazareno, comincia a spaccarsi e con esiti sorpredenti. Si ha la sensazione che la linea dura di Epifani per un voto alle primarie riservato solo agli iscritti sia un boomerang per il partito. Gli anti-Renzi ora cominciano a mandare messaggini di affetto al sindaco di Firenze. La trappola delle primarie a porte chiuse potrebbe essere fatale per il rottamatore. Bindi for Renzi - Così anche un'acerrima nemica come Rosy Bindi prova a dare una carezza al giovane Renzi. Durante l'intervento della Bindi alla direzione nazionale i renziani si sono scatenati con messaggi di “evviva, grande Rosi!”. Eppure anche lei è stata nel mirino di Renzi ai tempi della rottamazione. Ora dice che “per salvare il governo, non si può uccidere un partito”.  Insomma è bastata una sterzata di Epifani verso un "extra omnes" per il voto alle primarie per ribaltare gli equilibri. Anche il suo fedele compagno della Leopolda, Pippo Civati è tornato all'ovile e da candidato alla segreteria contesta fortemente le tavole della legge dettate da Epifani.   Il ritorno di Pippo - Civati è una furia e se la prende con Dario Franceschini: "La penso proprio al contrario di Franceschini, solo lontano parente di quel Franceschini che nel 2009 parlava di partito aperto contro il chiuso Bersani”. E su Letta che ha detto 'il governo non è di routine, serve la legge elettorale altrimenti si vota e si torna alle larghe intese', Civati rincara la dose: “Fare le larghe intese per non farle più, questa è la più bella di Letta”. Nuove alleanze - Insomma nel Pd è scontro totale, un tutti contro tutti che però nelle ultime ore fa segnare un rapoda risalita delle quotazioni di Renzi. Avere l'appoggio della Bindi che quello di Civati per il sindaco di Firenze potrebbe rappresentare il salto di qualità per giocarsi concretamente le carte per la vittora delle primarie. La strada certo è lunga, ma la direzione nazionale di ieri ha segnato uno spartiacque importante. L'obiettivo è quello di far saltare l'asse Bersani-Epifani-Franceschini-Letta. Magari con l'aiuto di insospettabili alleati come Civati e Bindi. (I.S.)

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