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Ablyazov, Bonino: "Allontanare l'ambasciatore kazako? Devo tutelare i nostri interessi là"

Emma Bonino

Dopo averlo convocato alla Farnesina, il diplomatico ha fatto sapere di "essere in vacanza". Uno schiaffo in faccia a Roma che il ministro non digerisce, ma...

Ignazio Stagno
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Ancora alta tensione nel governo per la crisi kazaka. Questa volta la patata bollente tocca alla Farnesina. Dopo il ciclone di polemiche che si è abbattuto sul viminale e su Angelino Alfano adesso è il turno del ministro degli esteri Emma Bonino. A mettere in difficoltà la Bonino sono le voci che pressano la Farnesina per un'espulsione immediata dell'ambasciatore kazako a Roma dopo che non si è presentato alla convocazione da parte del ministro "perchè in vacanza". La Bonino frena sulle ritorsioni diplomatiche: "Allontanare l'ambasciatore kazako dell'Italia? Stiamo ancora valutando. La mia prima preoccupazione è non indebolire per reazione o controreazione la nostra presenza ad Astana", ha spiegato la Bonino al suo arrivo alla riunione dei colleghi dell'Ue.  Prudenza o paura? - Per ora alla Farnesina la parola d'ordine è "prudenza". Gli interessi italiani in Kazakistan sono tanti, soprattutto a livello energetico, e un passo falso potrebbe costarci caro. Ma la Bonino comunque chiede ancora chiarimenti ad Astana sulla vicenda dell'espulsione della Shelabayeva e di sua figlia. "Ritengo che ci siano ancora punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire". Bordate "diplomatiche" - Ma la Bonino nonostante il "profilo basso" adottato dalla Farnesina non rinuncia ad una bordata verso il diplomatico kazako: "È indubbio -ha detto- che l'attuale ambasciatore kazako in vacanza, dopo gli avvenimenti, non sarà più neanche una persona molto utile per i kazaki, perché non lo riceverebbe più nessuno. In questo senso stiamo prendendo e abbiamo preso varie iniziative rispetto alla nostra controparte da quando è uscita la relazione, da quando è provata e formale la superattività dell'ambasciatore kazako, per vedere di risolvere in questo modo la situazione, ma senza provocare contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e quindi la nostra capacità di assistenza. Da questo punto di vista - conclude la titolare della Farnesina, che sulla vicenda riferirà mercoledì in Senato - stiamo valutando ancora". Insomma per il momento la Bonino invita alla calma. Ma di certo il comportamento dell'amabasciatore kazako avrà ripercussioni diplomatiche. E alla Franesina toccherà il duro compito di limitare i danni. (I.S.)  

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