Ablyazov, fronda Pd: Puppato e i civatiani non votano. "Vadano fuori dal partito"
Tre dem non si allineano al no alla sfiducia ad Alfano. Il senatore Esposito: "O vanno fuori loro, o vado fuori io". Civati separato in casa
Dove non riuscirono Marini, Prodi e F35, forse riuscirà Ablyazov. Al Senato si vota la mozione di sfiducia di M5S e Sel (respinta) contro il ministro degli Interni Angelino Alfano. Voto bollente, perché ne va della tenuta del governo Letta. Per questo, in riunione preventiva, i senatori democratici si erano accordati per votare no e blindare l'esecutivo. Soliti maldipancia, ma ufficialmente il gruppo a Palazzo Madama doveva tenere. E se l'ipercritico Felice Casson ha votato sì per sbaglio (spiegando di essersi confuso con la fiducia a Letta) tre dissidenti hanno preferito uscire dall'aula e non votare. Si tratta di tre civatiani: "Laura Puppato, Lucrezia Ricchiuti e Walter Tocci", riferisce un infuriato Stefano Esposito, anche lui senatore Pd. Ai tre si sono aggiunti gli assenti "giustificati" Pasquale Sollo, Corradino Mineo e Stefania Pezzopane. Per Esposito, la questione ora si pone con urgenza e verrà affrontata alla riunione del gruppo convocata per mercoledì prossimo alle 13. "Se non saranno assunti provvedimenti io uscirò dal gruppo - chiarisce Esposito -, se vogliono fare gli eroi vadano con Grillo". Zanda per ora sembra escludere conseguenze per i dissidenti "Penso proprio di no", ha replicato ai cronisti che gli chiedevano al riguardo. La fronda, insomma, continua. Non così clamorosa come i 101 che affossarono Romano Prodi per la corsa al Quirinale (o le decine di franchi tiratori che abbatterono il giorno prima Franco Marini), ma altrettanto rumorosi e, forse, ancora più dannosi. Civati separato in casa - La questione, infatti, rinfocola la polemica nata giovedì tra Pippo Civati ("Sta facendo la scalata al partito che critica sempre, perché non cambia partito?", l'ha pungolato Esposito) e Dario Franceschini. Ieri il ministro ha attaccato l'ex rottamatore renziano, pure lui candidato alla segreteria del partito. "E' ora di smetterla che quelli che non si allineano alle decisioni del partito fanno la figura delle anime belle mentre gli altri, quelli che ci mettono la faccia, sono i cattivi. Questo non è più tollerabile". Replica piccata di Civati ("Vuole cacciare chi non è d'accordo"), controreplica di Franceschini ("Scorretto, non l'ho detto") e contro-controreplica di Pippo. "Gli ho chiesto se aveva detto questo. Lui ha confermato". Risultato, Civati in aperto conflitto non ha partecipato giovedì sera alla riunione del gruppo all Camera per la questione Ablyazov-Alfano: "Epifani viene a riferire di una decisione già presa. Non ha senso discuterne. L'ho comunicato al capogruppo, Roberto Speranza. Buon voto ai senatori. Resta da capire dove siano andati a finire tutti quelli che nei giorni scorsi avevano detto che non avrebbero votato la fiducia ad Alfano. Chissà".