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Mozione Alfano, Civati accusa Franceschini: "Ha minacciato di espellere chi averebbe votato contro"

Pippo Civati

Ma il ministro dei Rapporti con il Parlamento smentisce: "Lui nemmeno c'era, le sue sono solo falsità disinteressate. Esigo le sue scuse"

Sebastiano Solano
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Come era facile prevedere, la vicenda delle dimissioni di Angelino Alfano sta sfiancando il Pd più che il Pdl. Appena dopo il voto, il deputato filo-grillino Pippo Civati si è scagliato contro Dario Franceschini, reo di aver minacciato l'espulsione dei senatori che, disattendendo l'ordine di scuderia, avessero votato la mozione di sfiducia ad Alfano presentata da Sel e M5s. Scrive Civati: "Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha detto che chi non voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd". A Civati, che è ufficialmente sceso in campo nella corsa alla segreteria del Pd, ha replicato a stretto giro lo stesso Franceschini: "Adesso sono stanco di falsità e discredito interessato. Alla riunione dei senatori Civati non c'era e mi accusa di avere minacciato espulsioni. Cosa falsa che non ho detto nè pensato. Mi aspetto rettifica e scuse immediate da Civati". Ad accorrere in soccorso di Franceschini è poi il capogruppo al Senato Luigi Zanda, che ha definito "totalmente infondate" le accuse di Civati. Insomma, il Pd, ancora una volta, usa come campo di gioco per i propri regolamenti di conti questioni politiche delicatissime, come già successo durante le note vicende della mancata elezione di Franco Marini prima e di Romano Prodi poi al Quirinale.

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