Mozione Alfano, Civati accusa Franceschini: "Ha minacciato di espellere chi averebbe votato contro"
Ma il ministro dei Rapporti con il Parlamento smentisce: "Lui nemmeno c'era, le sue sono solo falsità disinteressate. Esigo le sue scuse"
Come era facile prevedere, la vicenda delle dimissioni di Angelino Alfano sta sfiancando il Pd più che il Pdl. Appena dopo il voto, il deputato filo-grillino Pippo Civati si è scagliato contro Dario Franceschini, reo di aver minacciato l'espulsione dei senatori che, disattendendo l'ordine di scuderia, avessero votato la mozione di sfiducia ad Alfano presentata da Sel e M5s. Scrive Civati: "Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha detto che chi non voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd". A Civati, che è ufficialmente sceso in campo nella corsa alla segreteria del Pd, ha replicato a stretto giro lo stesso Franceschini: "Adesso sono stanco di falsità e discredito interessato. Alla riunione dei senatori Civati non c'era e mi accusa di avere minacciato espulsioni. Cosa falsa che non ho detto nè pensato. Mi aspetto rettifica e scuse immediate da Civati". Ad accorrere in soccorso di Franceschini è poi il capogruppo al Senato Luigi Zanda, che ha definito "totalmente infondate" le accuse di Civati. Insomma, il Pd, ancora una volta, usa come campo di gioco per i propri regolamenti di conti questioni politiche delicatissime, come già successo durante le note vicende della mancata elezione di Franco Marini prima e di Romano Prodi poi al Quirinale.