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Caso Alfano, il Pd contro i renziani: "No alla mozione di sfiducia"

Matteo Renzi

Ignazio Stagno
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Il gruppo del Pd del Senato ha approvato la proposta di votare 'no'  in aula al Senato alle mozioni di sfiducia al ministro Alfano (le operazioni di voto inizieranno domani, venerdì 19 luglio, alle 12.30). I voti a favore della proposta sono stati 80, sette gli astenuti e nessun contrario. Una votazione che comunque è stata fortemente ostacolata dai renziani e da Laura Puppato. "Volevano evitare il voto per tenersi le mani libere domani... Ma è ora di farla finita con questi giochetti", sibila un senatore democratico. Renzi tradito dai suoi -  Fallito, dunque, il piano di Matteo Renzi che aveva chiesto al Pd di votare a favore della mozione di sfiducia per il ministro Angelino Alfano, coinvolto nell'espulsione della kazaka Shalabayeva. Erano in tutto 13 i senatori di stretta osservanza renziana a reclamare el dimissioni di Alfano: Roberto Cociancich, Andrea Marcucci, Rosa Maria Di Giorgi, Laura Cantini, Stefano Collina, Vincenzo Cuomo, Isabella De Monte, Mauro Del Barba, Nicoletta Favero, Nadia Ginetti, Mario Morgoni e Venera Padua. Di questi, però, solo in tre (su tredici) si sono astenuti dal voto: Andrea Marcucci, Stefano Collina e Giuseppe Cociancich. Si sono astenuti anche Laura Puppato, Felice Casson, Lucrezia Ricchiuti e Walter Tocci. La mozione dei renziani -  I renziani comunque continuano a martellare il Pd. Il loro obiettivo è che il partito si schieri al fianco di Sel e Movimento Ciqnue Stelle sul fronte della sfiducia al ministro dell'Interno. La pattuglia del rottamatore è pronta a dare battaglia sia dentro il Pd che in Parlamento. Il rottamatore vuole la testa di Alfano...e forse pure quella di Letta. I renziani inoltre hanno chiesto in relazione alla gestione del caso Ablyazov, che il Pd presenti una sua mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier. Una mozione gemella a quella già pesentata dal Movimento Cinque Stelle e da Sel. A premere per far fuori Alfano, intervenendo durante il dibattito del gruppo con il segretario Guglielmo Epifani, è stato il senatore Andrea Marcucci di area renziana. I parlamentari legati al sindaco di Firenze vorrebbero inoltre un atto di censura contro il ministro.  Il Pd brucia Renzi - Ma dai piani alti del Pd arriva lo stop a qualunque gesto che metta in crisi Alfano o il governo. "Il Pd ha convenuto che il governo deve proseguire nell'opera di risanamento e per dare le risposte di cui il Paese ha bisogno", recita una nota del Nazareno. Per questo i dem hanno stabilito che "non potranno essere votate le mozioni delle opposizioni contro il governo, e quindi in particolare contro il vicepremier Angelino Alfano, ma resta aperto il problema di come ridare credibilità alle istituzioni". Intanto l'ex segretario dei Ds Massimo D'Alema ha rimarcato che questa è "una vicenda che finisce per colpire e indebolire la forza del Governo. Chi si è reso protagonista di questa vicenda se ne assumerà le responsabilità, ma in questo momento provocare una crisi di Governo sarebbe irresponsabile".  Alfano per ora è salvo.(I.S.)

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