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Emendamento del Pd: cassa integrazione anche per i dipendenti di partito

Guglielmo Epifani

Senza finanziamenti pubblici i democratici costretti a licenziare. Così presentano un emendamento per estendere gli ammortizzatori sociali

Nicoletta Orlandi Posti
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Al pari degli operai di una fabbrica in crisi, al pari dei lavori di un'azienda che non riesce a far fronte ai debiti anche i dipendenti dei partiti potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali, con una copertura di 18 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015. Lo prevede un emendamento al ddl del governo sul finanziamento ai partiti, firmato da tutti in deputati del Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera che evidentemente non vogliono trovarsi nella condizione di tagliare quanti lavorano per la "causa". Una macelleria sociale per chi lavora nel partito che è dura da digerire. Così è stato trovato l'escamotage: invece che il partito a farsi carico degli esuberi saranno tutti gli italiani. Gli onorevoli democratici infatti chiedono di estendere "le disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi, nonchè la disciplina in materia di contratti di solidarietà" ai dipendenti dei partiti sia a livello nazionale che nelle loro articolazioni territoriali. La copertura, "pari a circa 9 milioni per l'anno 2014 e 9 milioni per l'anno 2015, si provvede mediante utilizzo di quota parte delle disponibilità iscritte nel fondo" previsto dal ddl del governo per la copertura del due per mille, "e non utilizzate al termine dell'esercizio relativo agli anni 2014 e 2015". 

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