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Finanziamenti pubblici, bocciata la mozione M5S: i partiti incassano la tranche di luglio

La protesta dei grillini

I partiti tutti d'accordo: bocciano la mozione dei grillini, che volevano rinunciare alla tranche di luglio

Andrea Tempestini
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I partiti si tengono il malloppo. L'aual della Camera ha infatti boicciato la mozione dei grillini sul finanziamento pubblico ai partiti, che chiedeva la sospensione della rata dei rimborsi di luglio in attesa dell'approvazione della riforma del sistema di finanziamento pubblico alle formazioni politiche (la legge prevede la graduale sparizione e un meccanismo di contribuzione nella dichiarazione dei redditi). L'unico disco verde - A votare la mozione sono stati soltanto i deputati del Movimento 5 Stelle, mentre tutti gli altri presenti in aula hanno votato contro. E' stata bocciata anche la mozione di Sinistra e Libertà, che chiedeva di istituire una commissione di studio sul tema. Approvata, invece, la mozione di maggioranza sul finanziamento indiretto ai partiti con i contributi volontari dei cittadini. Una norma che però fa molto discutere: vige infatti il principio del silenzio-assenso, e chi scorderà di mettere nero su bianco di non voler dare nemmeno un euro ai partiti contribuirà ugualmente al loro finanziamento (via dichiarazione di redditi). Bagarre - Dopo la bocciatura della mozione pentastellata, alla Camera e fuori da Montecitorio è scoppiato il caos. La presidente di turno, Marta Sereni, ha richiamato i deputati: "Non depositate carta sui banchi". I grillini, infatti, lasciando per protesta l'aula senza attendere il voto sulle altre mozioni, hanno lasciato sui banchi del governo delle finte banconote da 500 euro. La cifra - Quindi il grillino Manlio Di Stefano è passato all'attacco, dichiarando che "Pd, Pdl e Sel hanno confermato che sui soldi sono sempre uniti. Insieme - ha aggiunto - hanno votato contro la sospensione della tranche di luglio, schierandosi dietro la promessa di un ddl che dovrebbe convertitre il tipo di finanziamento da diretto a indiretto, ma dal 2017". Quindi il laconico commento di Beppe Grillo, arrivato su Twitter: "I partiti si tengono i soldi: 91.354.339 euro".

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