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Pd, 5 Stelle, Vendola e pure i falchi del Pdl: tutti i nemici di Alfano

Alfano e Santanchè

Sebastiano Solano
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Probabilmente Angelino Alfano uscirà indenne dall'indagine, affidata al capo della Polizia Alessandro Pansa, sul pasticcio kazako. Prima, ci saranno le forche parlamentari, con la mozione di sfiducia congiunta di M5S e Sel che chiede la testa del ministro degli Interni, che sul caso del dissidente Ablyazov e l'espulsione della moglie Alma Shalabayeva e della figlioletta "non poteva non sapere". In Aula si vedrà fino a che punto è solido il governo e soprattutto le due anime della maggioranza, Pd e Pdl. Per ora il Pdl sta blindando il suo segretario: se cade lui, cade anche il premier Enrico Letta. Difficile, infatti, che gli azzurri sopportino senza colpo ferire un'imboscata contro Alfano ed è altrettanto difficile che i democratici, pur tentati da strizzare l'occhio a grillini e vendoliani, facciano scherzi su una questione imbarazzante, sì, ma non centrale e determinante come Imu, Iva o giustizia. Riepilogando, dunque, Alfano potrebbe scampare a due fronti caldissimi. Ce n'è, però, un terzo molto più complicato. I falchi Pdl sulla preda - Il vicepremier presto avrà infatti un'altra gatta da pelare, anzi tre: Daniela Santanché, Denis Verdini e Sandro Bondi. I falchi del Pdl sono infatti intenzionati a chiedere un passo indietro ad Alfano dalla gestione del partito, una richiesta già avanzata tempo fa, ma sempre disattesa. Lo faranno già al prossimo vertice di Palazzo Grazioli, quando al ministro dell'Interno sottoporranno il seguente ragionamento: "Visto? con questa vicenda hai rischiato di metterci le penne. Tu occupati del governo, dove sei vicepremier e titolare del Viminale, al partito ci pensiamo noi". Il ruolo di mediazione di Alfano tra l'ala radicale del partito e il governo Letta, su questioni come Fisco e giustizia, si sta rivelando piuttosto difficoltoso. E' un quotidiano scegliere se difendere gli interessi del partito o garantire la prosecuzione dell'esecutivo Letta. Il giallo del dissidente kazako, ora, rende ancora più infuocata la situazione. E i falchi del Pdl coglieranno la palla al balzo per chiedere la testa di Alfano e scalare il partito, dove al momento la maggioranza è saldamente in mano all'ala filo-governativa.

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