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Santanchè: "Abbassare i toni? Berlusconi non si rivolgeva a me"

Daniela Santanchè

Andrea Tempestini
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Non aveva usato mezzi termini, Silvio Berlusconi, spiegando che i falchi devono calmarsi, e che le posizioni estreme "mi fanno venire i brividi". Il riferimento è alla prossima pronuncia della Cassazione su Mediaset: il Cav vuole che i toni vengano abbassati, poiché è convinto che un clima di esasperazione possa ritorcersi contro di lui. Le parole pronunciate dall'ex premier sembrano tratteggiare l'identikit di certi esponenti azzurri più in vista, da Denis Verdini a Daniela Santanchè, l'incendiaria "pitonessa" che minaccia dimissioni di massa e occupazione delle autostrade in caso di condanna. Qualcosa di grave - Ma la Santanchè, ora, nasconde la mano. In un colloquio col Corriere della Sera spiega: "Mi dispiace se qualcuno ha equivocato pensando a un messaggio interno al partito, ma io non mi sento affatto tirata in causa". Quindi aggiunge che, lei, i toni non li abbasserà affatto: "La mia linea non cambia di una virgola, né sui giudici né sul governo. Berlusconi d'altronde non me lo ha chiesto. Insomma, la pitonessa non si è sentita chiamata in causa dai rimproveri di Silvio ai "sostenitori accaniti, più schierati e più affettuosi". Per la pitonessa, Berlusconi "non parlava ai falchi, e tra l'altro c'è una nota del presidente che lo chiarisce". Secondo la pasionaria, insomma, le parole del Cav sono "un ultimo appello al buon senso, alla responsabilità e alla pazienza". Eppure è difficile non vedere la Santanchè tra le fila di quelli a cui il leader ha tirato le orecchie. La stessa Santanchè che nella medesima intervista al Corsera aggiunge: "Di certo se verrà condannato succederà qualcosa di grave...".

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