Cerca
Cerca
+

Schifani: "Se condannano Berlusconi, lasciamo il governo"

Renato Schifani

L'ex capogruppo: "Difficile che un Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l'esperienza con Letta". E anche il Pd vuole archiviare l'esecutivo

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Il governo naviga mestamente verso la tempesta perfetta. Tuoni e fulmini si scateneranno dopo la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset. Silvio Berlusconi non ha dubbi sull'esito: "Mi condanneranno". Il risultato? La caduta dell'esecutivo Letta, con tutta probabilità. Già, perché da un lato c'è il Partito democratico spaccato dopo il voto allo stop dei lavori Parlamentari. Dall'altro, invece, il Pdl è in subbuglio.  Se lo condannano... - Le ultime, drastiche, dichiarazioni sono quelle di Renato Schifani, che sintetizza la posizione degli azzurri: "Se Berlusconi fosse condannato alla interdizione dai pubblici uffici sarebbe molto difficile che un Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l'esperienza del governo Letta". Gli azzurri pronti ad uscire dalla squadra, insomma. E anche se Giorgio Napolitano non vuole sciogliere le Camere, anche se c'è chi lavora per un asse tra Pd e grillini (escluso poche ore fa proprio da Beppe Grillo), in caso di condanna la strada di un rimpasto pare impraticabile: il premier sarebbe costretto ad "abdicare".  Bastone e carota - Intervistato da Radio anch'io, Schifani precisa poi che "sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi intendiamo avere un atteggiamento soft. Non c'è nessuna rivolta contro altri poteri dello Stato, ma abbiamo il diritto di informare i nostri elettori delle dinamiche politiche e processuali di fronte alle quali ci troviamo. Il nostro popolo - ha concluso - deve avere la certezza di quello che stanno facendo a Berlusconi". Bastone e carota, nelle parole di Schifani, ma il dado è tratto: se il Cav sarà costretto all'ergastolo politico con l'interdizione dai pubblici uffici, il Pdl lascia il governo.    Democratiche turbolenze - Ma, come detto, per creare la tempesta perfetta servono anche le turbolenze dei democratici, dove i maldipancia sono in vertiginosa ascesa. Il segretario Guglielmo Epifani, dopo la sospensione dei lavori votata dal suo partito, chiede un "chiarimento necessario, altrimenti non si può andare avanti". Matteo Renzi, da par suo, parla senza mezzi termini di "continue figure di m...". Quindi Rosy Bindi, che attacca il suo partito che "non dovrebbe mai assecondare gli atteggiamenti di eversione istituzionale del Pdl". Come se non bastasse, ecco che Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini spiegano che "se si va avanti così dobbiamo far cadere il governo al più presto". Tra i big dei due partiti che sostengono le larghe intese non pare esserci nessuno convinto della possibilità che Letta possa proseguire il suo lavoro. Al mix esplosivo, infine, si aggiungono le parole del capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, che a Omnibus su La7 ha avvertito: "Se arriva una sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi non ci sono dubbi sul fatto che il Pd voterà perché venga applicata". La tempesta perfetta, appunto. di Andrea Tempestini @antempestini

Dai blog