Berlusconi: "Sono innocente ma se mi condannano mi presento in carcere"
"Se la sentenza della Cassazione sarà a mio sfavore mi presenterò davanti al portone del carcere. Sono innocente e non ho paura, ma sono pronto a tutto". Ecco la dichiarazione di intenti che Silvio Berlusconi ha consegnato ai deputati del Pdl, ecco la sua mossa contro i magistrati. Ne dà contro il Corriere della Sera, che parla di una "bomba nucleare" che Silvio Berlusconi è pronto a lanciare con inevitabili conseguenze per il governo Letta, per quelle larghe intese sempre più traballanti dopo che la Corte di Cassazione ha fissato a tempo di record l'udienza per decidere sull'eventuale condanna dell'ex premier nell'inchiesta sui diritti tv. Ma se davvero il Cavaliere dovesse presentarsi ai cancelli di San Vittore il suo gesto darebbe uno scossone, arriverebbe travolgente come uno tsunami sulle istituzioni, incluso il Colle. E forse proprio davanti a un terremoto così forte Napolitano, considerato l'impatto mediatico che il gesto avrebbe, Napolitano potrebbe decidere per la grazia. Un'eventualità che adesso resta relegata nel novero delle possibilità. Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, nel suo editoriale di oggi giovedì 11 luglio ha sollecitato il Presidente della Repubblica in questo senso, chiedendo la concessione dell'atto di clemenza. Insomma, la bomba è innescata, a incendiare la miccia sarà solo un'eventuale sentenza di condanna. Toni bassi fino al 30 luglio - La bomba è innescata, a incendiare la miccia sarà solo un'eventuale sentenza di condanna. Per il momento l'ordine di scuderia è quello di mantenere la calma, di placare l'ira dei falchi, evitare che il governo subisca scossoni prima del 30 luglio Il Cavaliere - chiuso per tutto il giorno a palazzo Grazioli, prima con gli avvocati, poi impegnato in un via vai di fedelissimi e, infine, in serata vertice dello stato maggiore pidiellino - ha tirato il freno a mano, chiedendo ai suoi, soprattutto all'ala dura del Pdl, la più agguerrita e pronta a portare la situazione fino alle estreme conseguenze, di abbassare i toni e rientrare nei ranghi. Del resto, viene spiegato, la strategia difensiva dei suoi legali non prevede - e non ammette, azzarda un pidiellino - colpi di testa. Così come, viene spiegato, non è che vi siano ampi margini d'azione per un Pdl allo sbando, in apnea per la spada di Damocle che pende pericolosamente sulla testa del leader. Lo stesso Berlusconi, d'altra parte, è ben consapevole che tirare la corda fino a spezzarla non è detto che sia la mossa più vantaggiosa in questo momento. Meglio aspettare, meglio viaggiare in prima per un'altra ventina di giorni. Ma se la sentenza della Cassazione dovesse confermare la condanna (inclusa l'interdizione dai pubblici uffici) la bomba scoppierà. Parola di Silvio.