Pdl, Senato fermo per un giorno
La crisi è rinviata, almeno per le prossime 24 ore. Fino al termine della sospensione dei lavori del Senato che è stata decisa dalla conferenza dei capigruppo. Solo Sel e Movimento 5 stelle hanno votato contro. Mentre Pd e Lega, che inizialmente si erano detti contrari a uno stop dell'attività, hanno poi votato a favore col Pdl. Le larghe intese, dunque, sono salve. Ma per un paio d'ore la sorte di Letta e compagni sembrava segnata. Il Pdl, infatti, aveva chiesto una sospensiva di tre giorni per ragionare sul da farsi in vista dell'udienza del processo sui diritti Mediaset fissata dalla Cassazione il 30 luglio. Un'udienza fissata in tempi record dopo che sul Corriere della Sera era stata pubblicata la notizia di una possibile prescizione di uno dei due reati di frode fiscale a metà settembre. L'udienza della Cassazione era inizialmente prevista per la fine dell'anno ma la possibilità delle prescrizione, che avrebbe allontanato almento per un anno la possibilità dell'interdizione dai pubblici uffici, ha accelerato i tempi di una giustizia notoriamente lumaca. Lo stop a Montecitorio - Anche la camera dei Deputati ha approvato la richiesta di slittamento della seduta prevista per questo pomeriggiol. In favore hanno votato, oltre al Popolo della libertà, Pd e Scelta civica. Contrari invece M5S, Sel e Lega. I voti di differenza sono stati 171. Al termine della votazione, i grillini hanno protestato al grido di: "Vergogna" e "Buffoni". Immediate le reazioni del Pdl. Per la prima volta i falchi e le colombe si sono riscosperti tutti azzurri. La prima a spronare i suoi "all'azione era stata Daniela Santanchè" già ieri. Lei stessa deputata Pdl, poi, aveva anticipato stamattina a Radio24 l'intenzione degli azzurri di chiedere la sospensione dei lavori parlamentari per ben tre giorni (cioè sino a lunedì): "Se ci diranno di no, prenderemo atto che non c'è più una maggioranza, e dunque un governo" aveva minacciato. Il Pd, per bocca di Luigi Zanda e altri suoi esponenti, rispondeva picche all'Aventino pidiellino, al pari dell'(ex?) alleato leghista Roberto Maroni. Il premier Enrico Letta, che ieri si era limitato a dire che "il processo Mediaset non intaccherà la tenuta del governo" oggi proseguiva lungo la via del silenzio, spingendo la "pitonessa" Santanchè a paragonarlo alle tre scimmiette del 'non vedo, non sento, non parlo'. Insomma, gli azzurri avevano praticamente tutti contro. Di qui, la decisione, nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, di ridurre da tre a uno i giorni di sospensione dell'attività parlamentare. Mossa, annunciata da Maurizio Gasparri, che è stata accolta dall'assemblea (con le eccezioni di grillini e vendoliani) e ha dunque salvato capra e cavoli: la faccia agli azzurri e il governo delle larghe intese. Lo stop è stato votato anche alla Camera. L'Aula della Camera ha approvato la richiesta di slittamento della seduta pomeridiana avanzata dal Pdl. In favore hanno votato, oltre al Popolo della libertà, Pd e Scelta civica. Contrari invece M5S, Sel e Lega. I voti di differenza sono stati 171. Dopo la decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l'udienza per il caso Mediaset, il Pdl aveva prima chiesto una moratoria di due giorni ai lavori di Montecitorio poi si è arrivati alla sola sospensione pomeridiana.L'Aula della Camera ha approvato la richiesta di slittamento della seduta pomeridiana avanzata dal Pdl. In favore hanno votato, oltre al Popolo della libertà, Pd e Scelta civica. Contrari invece M5S, Sel e Lega. I voti di differenza sono stati 171. Dopo la decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l'udienza per il caso Mediaset, il Pdl aveva prima chiesto una moratoria di due giorni ai lavori di Montecitorio poi si è arrivati alla sola sospensione pomeridiana