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Pdl insorge: "E' un golpe resisteremo"

Lucia Esposito
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Quello di martedì è' stato un pomeriggio di fuoco nelle fila del Pd l. Dopo mesi di divisioni tra falchi e colombe, gli azzurri si sono tutti ricompattati nella difesa del Cavaliere e si sono ritrovati tutti falchi.  Al termine della conferenza di capigruppo che si è svolta Palazzo Madama il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha detto: ''Abbiamo chiesto la sospensione dei lavori del Senato ma solo per oggi''.  Dalle indiscrezioni  trapelate in mattinata, invece, sembrava che l'orientamento fosse quello di chiedere tre giorni di stop dei lavori nelle due Aule. E la Santanchè, ai microfoni di Radio24, ha minacciato": "Se ci negano la sospensiva, significa che le larghe intese sono finite e che il governo non esiste più". Ma la risposta del Pd e, a sorpresa, anche quella della Lega è arrivata a stretto giro ed è un secco rifiuto. Si apre quindi un interrogativo sulla tenuta del governo ma a placare gli animi ci pensa Maurizo Lupi, il ministro dei trasporti infatti, ha spiegato che la decisione della Cassazione di fissare l'udienza del processo Mediaset al 30 luglio prossimo "non mette a rischio la maggioranza ma potrebbe mettere a rischio la democrazia del Paese". Lo scenario politico  Dalle prime indiscrezioni trapelate, comqune, la linea del Cavaliere è quella di tenere separati rocessi e governo anche se non ha intenzione di restare con le mani in mano. E nel partito si fa strada l'idea di mobilitare la piazza.  Non che Berlusconi sia tentato dalle urne, garantiscono alcuni pidiellini, ma il pressing insistente dei falchi potrebbe iniziare a fare breccia, è il timore delle colombe. Certo, Berlusconi è consapevole dei rischi e delle incognite, a partire dalle mosse del Colle, che difficilmente scioglierebbe le Camere. Così come preoccupa l'ascesa di Renzi, pronto a giocarsi la partita per palazzo Chigi.  Il Cavaliere ha deciso di osservare un rigido silenzio stampa. Il leader del Pdl non intende "staccare la spina" ma in caso di condanna, se il Senato dovesse mettere il sigillo su un'eventuale interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere, il governo è a rischio. Ma ciò accadrà solo se la Cassazione, il 30 luglio, dovesse confermare la condanna a 5 anni di reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici. Appena si diffonde la notizia della fissazione dell'udienza a tempi di record, c'è la levata di scudi dei falchi del Pdl ma l'ordine di scuderia invita alla calma e al sangue freddo. Si fa largo l'ipotesi dell'assemblea permanente per bloccare i lavori d'Aula. Che in caso di condanna potrebbe degenerare nell'occupazione delle aule parlamentari o in manifestazioni davanti alla Camera o davanti alla stessa Suprema Corte. 

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