Pdl: ticket Corriere-togheper far fuori Berlusconi
Un piano, ordito nei corridoi di Palazzo di giustizia a Milano, per mandare in carcere Silvio Berlusconi il 30 luglio, prima che intervenga la prescrizione. Nel Pdl ne sono arciconvinti. Gli artefici sarebbero da una parte la procura di Milano e dall'altra il Corriere della Sera, che oggi ha strillato dalle sue pagine al rischio-prescrizione per il Cavaliere nel processo sui diritti Mediaset. Con il quotidiano di via Solferino che, secondo gli azzurri, ha fatto da sponda alle toghe, affinchè la cassazione si muovesse per fissare l'udienza ammazza-Silvio a prima della pausa estiva. "Aberrante. Solo in questo modo può essere definito il ticket mediatico-giudiziario che ha portato la Procura di Milano ad esercitare pressioni a mezzo stampa presso la Cassazione, e che oggi ha spinto quest'ultima a fissare a tempo di record la data dell'udienza sul processo Mediaset, affidato alla sezione feriale della stessa Suprema Corte, che ne discuterà il prossimo 30 luglio" afferma in una nota Luca d'Alessandro (Pdl), segretario della commissione Giustizia della Camera. "Nella storia della Cassazione, non si era mai visto un ricorso fissato con tanta fretta - sottolinea d'Alessandro - con tempi così stretti (appena 21 giorni dopo il deposito) e con una tale compressione del diritto di difesa. Ancora più esplicito il capogruppo Pdl in commissione Giutizia alla Camera, Enrico Costa, per il quale "il Corriere detta, la Cassazione scrive. Dopo l'articolo odierno pubblicato sul quotidiano di via Solferino, in cui si paventava il rischio di dover rinviare di un anno l'eliminazione politica di Silvio Berlusconi, la Suprema Corte ha preso le contromisure. Alla faccia della lunghezza dei processi...". La butta sull'ironia Giancarlo Galan: "Ancora una volta - spiega l'ex ministro e governatore del veneto - si conferma il fatto che Berlusconi è l'unico in grado di compiere imprese grandiose e straordinarie: i tempi di giudizio, problema irrisolvibile, diventano per lui incredibilmente efficienti e spediti! Mi auguro che adesso si apra una nuova stagione per la giustizia italiana, tempi celeri e garantiti anche per gli altri milioni di italiani in attesa di giustizia, penale, amministrativa o civile. Parte, invece, all'attacco Daniela Santanchè, che striglia i suoi: "Che cosa facciamo noi, come movimento politico? Aspettiamo ancora l'unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioè - ironizza con amarezza - quella di accompagnarlo in carcere?. Io non ci sto, bisogna passare all'azione". Si dice "attonita" Mariastella Gelmini: "E', questa, solo un'ulteriore conferma di quello che ripetiamo da tempo: esiste un disegno per eliminare dalla scena politica il leader del centrodestra attraverso l'uso politico della giustizia. Accelerando il processo, inoltre, vengono calpestati platealmente i diritti della difesa, ma di questo, pare, a certi giudici, importi poco", conclude.