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Imu, tutte le ipotesi sul tavolola decisione entro l'estate

Lucia Esposito
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  E' l'Imu la vera spina nel fianco del governo. Prima delle ferie l'esecutivo dovrà decidere dopo aver fatto scivolare da giugno alla metà settembre il pagamento della rata sulla prima casa. Il Pdl ci ha messo la faccia in campagna elettorale, sull'abolizione dell'imposta non intende fare nessun passo indietro, il problema sono i soldi. Come recuperare i soldi perduti. Il clima, se possibile, è diventato ancora più incandescente dopo che il Fondo monetario internazionale che è intervenuto dicendo che l'imposta va mantenuta. La precisazione di Letta che rassicurato il Pdl (in subbuglio dopo l'intervento del Fmi) spiegando che la tassa sarà rimodulata non ha del tutto placato l'ira del centrodestra. Il tempo passa, i tempi stringono perché il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha precisato che prima della pausa estiva, quindi entro pochissime settimane, il progetto dovrò essere presentato. Numerose le ipotesi prese in considerazione, ma alla fine sono sostanzialmente due o tre le possibilità rimaste sul tavolo.  Rendita catastale . La prima, quella più tradizionale, prevede di elevare, figli esclusi,  la franchigia da 400 a 600 euro: in questo modo verrebbero esentati dal pagamento sulla prima casa l'85% dei proprietari di una sola abitazione. In questo modo il pagamento dell'imposta toccherebbe solo a chi possiede abitazioni con una rendita catastale molto elevata. Ma, ed è questo il punto più critico di questa ipotesi esistono case ubicate nel centro di città come Milano che hanno rendite catastali basse ma un grande valore di mercato e sono abitate dalle classi più abbienti. Quest'operazione ha inoltre un costo valutato in 3,3 miliardi.    Casette bifamiliari - L'altra strada è quella di far pagare l'imposta a chi sta meglio esentando le fasce più basse. Il parametro, come scrive Repubblica, sarebbe quello della classe di appartenenza catastale includendo tra i pagatori anche i proprietari dei villini, cioè le casette a schiera bifamiliari: sono oltre un milione e 300mila e, sono in grado di fornire 800 milioni di gettito secondo le stime della Uil servizio politiche territoriali. Si colpirebbe così la classe media, la piccola borghesia. In questo modo si sgraverebbe la maggioranza dei possessori di prime case, circa il 90%. Ma in questo modo non si risolve il problema dell'accatastamento perché molti villini rientrano nella categoria A\2 e non in quella A/7 quindi non cadrebbero nelle maglie della nuova Imu. Mentre i proprietari di attici di piazza di Spagna e via Montenapoleone, continuerebbero a pagare…In realta ai microfono di i SkyTg24, il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta ha assicurato che Imu sui villini non è una strada praticabile , anche da Palazzo Chigi arrivano smentite: "Contrariamente a quanto riportato da alcune testate giornalistiche non è prevista alcuna stangata sui villini".  Metri quadrati L'ultima strada è quella di non legare più l'imposta sulla casa alla rendita catastale  ma in base ai metri quadrati e ai componenti del nucleo familiare. E' questa la proposta del nuovo presidente dell'Anci Fassino, una soluzione che permetterebbe ai singoli Comuni di gestire le maggiori imposte sulla prima casa.   

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