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Bolrdini: "Legge sulla cittadinanza per gli immigrati"

Ignazio Stagno
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Laura Boldrini ci riprova. Miss Montecitorio ha un chiodo fisso: dare cittadinanza a tutti i clandestini e a tutti gli immigrati. La visita di Papa Francesco sull'isola di Lampedusa che si terrà il prossimo 8 luglio, per la Boldrini è un assit (quasi) politico per tornare a parlare di ius soli e clandestini: "Il vero problema è l'integrazione: concedere la protezione dello Stato a chi chiede asilo e poi negargli l'accompagnamento necessario per diventare autonomo significa condannarlo a vivere ai margini e senza prospettive". Il Papa però è stato chiarissimo nel chiedere che la sua visita non venga sfruttata per fini politici.  Cittadinanza per tutti - Poi la Boldrini torna sul suo vecchio cavallo di battaglia, che cavalca in coppia col ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge: "Costituisce un pericoloso anacronismo che una legge sulla cittadinanza non prenda atto in Italia. Qui vivono quattro milioni di immigrati ai quali sono preclusi diritti civili. Ciò crea animosità". La Boldrini parla anche di "danni": "Gestire l'immigrazione con una logica di difesa ha creato solo problemi al nostro Paese. Un'impostazione sulla paura è un boomerang micidiale", spiega a La Stampa. Insomma per la presidente della Camera sarebbe meglio avere frontiere aperte a tutti. I clandestini non esistono - "Gli allarmismi e la sindrome d'assedio danneggiano la coesione sociale" anche "perché non siamo l'unico paese a farci carico dei migranti. C'è un vittimismo non giustificato dai numeri". Infine dà una lezione d'italiano, come fosse una maestrina agli italiani: "Non sono clandestini, sono rifugiati. E non è certo l'Italia il punto più esposto. L'emergenza clandestini non esiste. E' solo un'invezione". (I.S.)

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