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Santanché, la doppia morale del Pd: lei è impresentabile, la Bindi e Rosy Mauro no

Mauro, Santanché, Bindi

Sebastiano Solano
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Daniela Santanché non ha nessuna speranza di diventare prssidente della Camera. Motivo: è del Pdl. Peggio: è una berlusconiana di ferro. Per i piddìni, insomma, vale ciò che Lucia Annunziata in diretta televisiva disse dei parlamenatri del Pdl ad Angelino Alfano: siete "impresentabili". A contrastare la nomina della pasionaria del Pdl come vice della Boldrini è la componente filo-grillina del Pd, quella che fa capo a Pippo Civati, e quella filo-bersaniana, guidata da Matteo Orfini.  L'imparziale Grasso - Il loro timore è che la Santanché, da vice presidente della Camera, possa non essere super partes, pungolando il governo proprio come fa adesso. Senti chi parla, verrebbe da dire. Ricordate Pietro Grasso? Il presidente del Senato, in un'intervista al Senato a Repubblica (a chi, se no?), lui si imparziale, discettava giusto qualche giorno fa di "maggioranze alternative" di governo e di possibili alleanze tra Pd e M5s, invitando il Pdl a rientrare nei ranghi. Ah: Grasso, come noto, è stato candidato dal Pd, scelto da Bersani in persona.  Vice presidenti: chi è peggio?  Vota il sondaggio su Liberoquotidiano.it L'antiberlusconiana Bindi - Rimanendo sui vice presidenti della Camera, abbiamo avuto ad esempio Rosy Bindi. Per lei potrebbe valere l'accusa, speculare, che il Pd muove alla Santanché: troppo antiberlusconiana, non può  ricoprire la ricarica, non sarebbe super partes. Eppure, nessuno dal Pdl alzò le barricate. Semplicemente, era (ed è) la prassi, si è sempre fatto così: il gruppo parlamentare si sceglie il proprio candidato, lo nomina e lo fa votare. Discorso che è andato bene fino ad oggi, ma che ora, con la Santanché in campo, fa storcere il naso ai 'democratici'.  Rosy Mauro e Rocco Buttiglione - Dalla Camera al Senato, abbiamo avuto anche di peggio. Rosy Mauro, ad esempio, soprannominata la 'badante' di Umberto Bossi dai maroniani, coinvolta nello scandalo Belsito. Celebre la sua infornata di "approvato, approvato, approvato", durante il voto sugli emendamenti alla riforma Gelmini, con Renato Schifani che è dovuto intervenire per invalidare la votazione. Tornando alla Camera, alla vice presidenza abbiamo avuto persino Rocco Buttiglione, quello che, alla vigilia della sua nomina a Commissario europeo, poi slittata, ebbe a dire: "Come cattolico considero l'omosessualità un peccato, ma non un crimine".  I comunisti Bertinotti e Boldrini - Insomma, Bindi, Mauro, Buttiglione si. Daniela Santanché no. Eppure, volendo proseguire, abbiamo avuto alla presidenza della Camera un comunista doc come Fausto Bertinotti  e  abbiamo Laura Boldrini, la terzomondista di Sel, la cui retorica su immigrati e diritti civili non va di certo a genio al Pdl e ai suoi elettori. Ma il Pdl, in tutti questi casi, forse malavoglia ma responsabilmente, si è adeguato alla prassi. Ha accettato gente che vorrebbe il Cav in galera come la Bindi, comunisti come Bertinotti e madonne piangenti come la Boldrini. Il Pd però no, la Santanché non può accettarla: è un'impresentabile. Per definizione.

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