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I diamanti di Belsito valgono 90mila euroMa la Lega da verde è passata al rosso

Maroni mostra a Pontida i diamanti recuperati

Il bilancio 2012 nonostante il recupero dei gioielli chiude con un buco di quasi 11 milioni. E quest'anno è cominciato malissimo

Nicoletta Orlandi Posti
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È passata dal verde al rosso la Lega Nord di Roberto Maroni. Per la prima volta il partito fondato da Umberto Bossi si trova con una perdita consistente di bilancio, e proprio nell'anno 2012 della svolta della ramazza. Secondo i conti pubblicati proprio ieri la Lega ha chiuso l'anno scorso in rosso di 10 milioni e 760 mila euro. E le cose se possibile vanno ancora peggio nell'anno in corso, visto che il segretario amministrativo federale Stefano Stefani indica una perdita presunta nel primo semestre di circa 7 milioni di euro. Operazione ramazza - Con il buco di bilancio a dire il vero c'entra assai poco la cosiddetta «operazione-ramazza» per fare pulizia della gestione dell'ex tesoriere Francesco Belsito. Quasi tutte le voci incerte di bilancio furono già inserite l'anno scorso come «sopravvenienze passive» nel bilancio 2011, che pure si era chiuso con un utile di 6,5 milioni di euro. Fra le operazioni portate in perdita ci furono 811 mila euro di assegni emessi «a favore di soggetti di cui non si conosce l'identità o a fronte dei quali non sono stati reperiti adeguati giustificativi», altri 417 mila euro di prelievi di cassa ingiustificati e un bonifico a terzi «non giustificato, di cui, per una quota pari a 350 mila euro non si ritiene vi sia una ragionevole certezza di recupero». Sono invece entrati in bilancio i famosi diamanti comprati con soldi del finanziamento pubblico. Maroni li ha sventolati a Pontida restituendoli al partito. Ma non erano poi questo gran tesoretto, visto che sono stati appostati in bilancio per un valore di 90.419,84 euro. I guai del Carroccio - I guai nei conti della Lega sono nati come per tutti gli altri partiti grazie al dimezzamento dei rimborsi pubblici deciso proprio nel 2012, e in effetti così le entrate del Carroccio sono calate da 29,5 a 18,2 milioni di euro. Sono scesi soldi pubblici, ma anche le tessere e il finanziamento privato. A fronte della diminuzione delle entrate però Maroni non ha operato proprio alcuna spending review, anzi: ha speso quasi 7 milioni più dell'anno prima, passando da 21,9 a 28,6 milioni di costi. È salito pure il costo del personale, che in casi come questi di solito è il primo ad essere tagliato. Ed è cresciuto anche l'organico, passato in un anno da 72 ad 80 unità, con l'assunzione di tre impiegati di primo livello, 4 impiegati di terzo livello, uno di quarto e uno di quinto mentre ha chiuso il rapporto di lavoro solo un impiegato di secondo livello. Dopo l'esperienza degli investimenti finanziari africani, Maroni ha preferito fare incrementare il deposito sul conto corrente (passato sa 11,3 a 22 milioni di euro), e disinvestire in titoli e obbligazioni: erano 20,3 milioni di euro, ora sono 7,8 milioni, tutti amministrati da istituti bancari italiani. La stangata - Fra i costi fissi, spicca la vera e propria stangata arrivata nel 2012 alla Lega dalla bolletta della luce. Pagava circa 183 mila euro l'anno, e quella spesa è più che raddoppiata: 446 mila euro. Cresciuta sensibilmente anche la spesa per la pulizia dei locali: da 214 a 261 mila euro. Ma qui si capisce: l'operazione «ramazze» ha i suoi bei costi… di Fosca Bincher

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