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Governo, vertice tra Letta e Berlusconi: accordo sull'Iva, possibile stop fino al 2014

Giulio Bucchi
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Un colloquio di tre ore, "cordiale e positivo". E alla fine, tra il premier Enrico Letta e il leader del Pdl Silvio Berlusconi un accordo, sia pur minimo, è arrivato: l'aumento dell'Iva al 22% verrà rinviato per tre mesi e poi, questa la promessa strappata dal Cavaliere, congelato fino a fine 2013 in sede di conversione. Ma a Palazzo Chgi non si è parlato solo di Iva e Imu, ma anche di lavoro, sgravi fiscali per le imprese, deficit e debito pubblico. E, naturalmente, di giustizia all'indomani della clamorosa sentenza Ruby. E alla fine è Letta stesso a gioire: "E' andata bene, è stata una buona discussione sull'Europa, sul tetto del 3% e sul rilancio dell'economia. Anche la lunghezza dell'incontro mi pare dimostri che non c'è volontà di rompere". Secondo Marco Galluzzo del Corriere della Sera, l'invito di Berlusconi a Letta sarebbe stato, fondamentalmente, uno solo: "Devi avere più coraggio", un po' su tutto, dalle politiche fiscali all'atteggiamento in Europa. La grana F35 - Certo, bisognerebbe chiedere un parere ai falchi del Pdl, che non mandano giù l'assalto delle toghe, e ai malpancisti del Pd che sognano ancora una maggioranza alternativa con Sel e Movimento 5 Stelle. Tanto è vero che è ancora sul piatto la polemica, scivolosissima per l'esecutivo e per Letta, sull'acquisto dei 90 F35 da 14 miliardi di euro. Il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio (democratico) ieri ha polemizzato direttamente con il collega della Difesa Mario Mauro (Scelta civica), che ha confermato la volontà del governo di rispettare i propri piani. "E' uno spreco", ha tuonato Delrio dando voce all'anima "grillina" del Pd. E sull'eventuale mozione in Aula non in linea con quella del governo (se ci sarà), il Pd rischia così di fare le prove generali per l'allineamento con Vendola e M5S.

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