Monti si aggrappa a Renzi per restare a galla
Andrea Romano (Scelta Civica) spiega che l'idea è quella di approdare nell'Alleanza dei Liberali e Democratici. Ma senza Casini
Cosa si inventerà Mario Monti per non scomparire dalla scena politica nazionale. A svelare le carte dell'ex premier è il deputato di Scelta civica Andrea Romano intervistato dal Corriere della Sera. Nella mente del professore bocconiano bocciato senza appello dagli elettori c'è quello di un nuovo soggetto politico che tenga insieme i centristi e renziani. "Monti e Renzi potrebbero tranquillamente stare nella stessa 'casa'. Ma la cosa più importante è che potrebbero convivere i rispettivi elettorati", dice Romano. "Il tema cruciale - spiega - è capire se i Democratici abbandoneranno definitivamente il progetto ormai fallito di un'alleanza con Sel e se allargheranno i loro attuali confini". "A Matteo Renzi - prosegue il montiano- non conviene affatto diventare il leader degli eredi delle tradizioni comunista e democristiana. Può soltanto diventare il federatore di forze riformatrici e antipopuliste, a cominciare da Scelta civica". Romano coglie l'occasione per dare il ben servito a Pierferdinando Casini. Quello con l'Udc, sottolinea, è stato solo "un matrimonio elettorale" e, aggiunge, "visto come sono andate le cose, era giusto che finisse presto. Come spero che finisca presto anche la convivenza tra noi di Scelta civica e l'Udc negli stessi gruppi parlamentari". "Non è di partitini moderati e di centro che ha bisogno adesso l'Italia", puntualizza il deputato di provenienza Italia Futura, il pensatoio di Montezemolo. "Servono forze riformatrici. E Scelta civica lo è". L'approdo però non può essere il Ppe, perché "in Italia era e continuerà ad essere il berlusconismo". "Il nostro approdo naturale è con le forze liberal-democratiche e riformiste che in Europa si riconoscono nell'Alde" (l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, ndr) e Renzi "è l'unico che ha la possibilità di allargare i confini di quel partito".