Ruby, tentazione del Pd: far cadere Letta, andare con Grillo e far fuori Berlusconi
I democratici sono cauti, ma mezzo partito sogna una maggioranza manettara con Sel e M5S (intero o solo i fuoriusciti). Obiettivo: arresto e incandidabilità del Cav
La sentenza del processo Ruby, con la condanna a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, ha spedito Silvio Berlusconi in padella. Ora, però, nella brace rischia di finirci insieme ad Enrico Letta. Il giochino è semplice: le toghe (in attesa della sentenza definitva sui diritti tv, dopo l'estate) stanno facendo fuori il leader del Pdl, ma la spallata decisiva gli anti-Cav irriducibili dovranno darla in Parlamento. Perché l'arreso del Cav passerebbe comunque dal voto della Giunta per l'autorizzazione a procedere di Camera e Senato. Un nodo cruciale, che rischia di aprire a ipotesi clamorose, come quella di una nuova maggioranza Pd-Sel-Movimento 5 Stelle. Il Pdl deve far cadere il governo Letta? Clicca e vota il sondaggio Pd cauto ma spaccato - La questione, al momento, è tanto semplice quanto bloccata. Al momento, né Pd né Pdl hanno reale intenzione di rompere la loro alleanza (nonostante molti azzurri si siano scatenati in minacce, dopo la sentenza), vuoi per senso di responsabilità nei confronti dell'Italia, vuoi per paura di scatenare una serie di reazioni a catena inimmaginabili. Ma le tentazioni, a sinistra, sono forti. Il Partito democratico, in evidente difficoltà, in uno stringato quanto asettico commento si limita a sottolineare di "prendere atto" della sentenza Ruby rispettando il ruolo della magistratura. Un po' poco per tenere salda la poltrona del premier, ma perlomeno da Largo del Nazareno non sparano cannonate contro Berlusconi. Occhio, però, perché la linea garantista potrebbe evaporare in un battito di ciglia, un po' come accaduto un paio di mesi fa per l'intesa su Franco Marini al Quirinale. La verità, infatti, è che nei democratici regna l'anarchia. Basta ricordare le dichiarazioni di Bersani, Epifani e Fassina, tutti possibilisti su eventuali aperture ai grillini, siano essi dissidenti o "integralisti". Grillini e Travaglio in festa - Molti dem, come la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, ribadiscono che "Berlusconi si deve battere nelle urne", senza scorciatoie. E tutti i renziani sono dello stesso avviso. Ma forse non sono la maggioranza del partito, anche perché in Parlamento stanno già arrivando le tentazioni manettare del Movimento 5 Stelle. In questi giorni i grillini hanno presentato alla Camera quattro proposte di legge contra Silvium su prescrizione, corruzione, riciclaggio, autoriclaggio, falso in bilancio e reati societari. E, naturalmente, incandidabilità. Per una buona metà del Pd trovare l'intesa su questi terreni sarà decisamente facile, magari sognando una maggioranza "alternativa". "Berlusconi? Deve andare in galera!. Che deve fare per andare in galera? Ammazzare una vechietta per la strada?", si scatena il deputato M5S Alessandro Di Battista in collegamento su SkyTg24. E poi incalza proprio il Pd: "Berlusconi è indegno di stare in Parlamento, il Pd deve prendere una decisione se vuole dimostrare di essere degno". Un po' quello che sul FattoQuotidiano.it, sottolinea subito dopo la sentenza un gongolante Marco Travaglio "ribaltando" la situazione: "Bisognerebbe chiedere a Enrico Letta e al Pd cosa ci facciano al governo con un alleato così". L'alleato così è Berlusconi, ça va sans dire. E se il Pd vorrà far fuori Silvio, sarà per forza di cose obbligato a sacrificare sull'altare anche il figliol prodigo Letta. di Claudio Brigliadori