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La Binetti vuole un ministero per la famiglia: "Ci vuole una figura politica visibile"

Paola Binetti

La Binetti: "Serve una figura politica visibile". Eppure c'è già un dipartimento ad hoc, e il ministero del lavoro si occupa di "politiche sociali"

Ignazio Stagno
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Troppa attenzione per i gay? La casta trova l'alibi per chiedere un altra poltrona: "il ministro della famiglia". Una proposta che arriva da 12 parlamentari di tutti gli schieramenti di maggioranza. "Esiste un osservatorio nazionale sulla famiglia, che però non può operare per mancanza di un referente istituzionale, se il presidente del consiglio dei ministri non ritenga necessario attivare una espressa attenzione alla famiglia, conferendole visibilità politica individuando, fra i suoi ministri, un delegato che si occupi di famiglia”. Così si legge in un'interrogazione portata avanti dai centristi Gian Luigi Gigli, Federico Fauttilli, Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, gli esponenti del Pd Ernesto Preziosi, Giorgio Zanin, Angelo Senaldi, Edoardo Patriarca e quelli del Pdl Raffaello Vignali e Raffaele Calabrò. Un "delegato politico" (un ministero) -  Insomma il parlamento vuole una "figura politica" che si occupi a tempo pieno della famiglia. "Vorremmo che il presidente individuasse, un delegato che si occupi di famiglia in continuità e coerenza con il dettato costituzionale” afferma il deputato bresciano – ed ex presidente dell'associazione nazionale famiglie numerose – Mario Sberna di Scelta Civica. "La figura potrebbe essere trovata anche tra i suoi ministri", aggiunge Sberna. Ma di fatto l'interrogazione sa tanto di una corsa alla poltrona. La presidenza del Consiglio ha già una struttura e un dipartimento che si occupa di politiche per la famiglia. Per qualcuno però non basta. E forse un minsitero ad hoc regalerebbe qualche poltrona in più da spartire. Il ministero della Famiglia -  Il dipartimento nacque durante la formazione del Governo Prodi II dallo scorporo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che portò alla nascita del Ministero della Solidarietà Sociale, al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ed appunto al Ministero delle politiche per la famiglia. Col Governo Berlusconi IV il Ministero è stato riassorbito presso le strutture della Presidenza del Consiglio. L'unico Ministro a rivestire tale incarico è stata Rosy Bindi dal 2006 al 2008. Dal 2008 e fino al 2011 il Dipartimento Politiche per la Famiglia è stato retto dall'allora sottosegretario Carlo Giovanardi. Inquesto momento è il ministero del Lavoro e delle politiche sociali che si occupa delle materie che riguardano la famiglia. Al timone c'è il ministro Enrico Giovannini. Evidentemente un dipartimento e un ministero alle politiche sociali sono troppo poco. In barba alla spending review meglio scartare un'altra poltrona nuova di zecca da dare in dono a un "referente politico". Anche lui, se possibile, nuovo di zecca. (I.S)

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