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Caso Ruby, beffa Boccassini: non si gode il "trionfo"

Silvio vs Ilda

Andrea Tempestini
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Il giorno del giudizio. O meglio, del primo grado di giudizio. Il Tribunale di Milano si è pronunciato sul caso Ruby. Una sentenza abnorme: sette anni di carcere per Silvio Berlusconi (uno in più rispetto a quello chiesto dall'accusa) e interdizione a vita dai pubblici uffici pur senza un concusso che si dice tale e una prostiuta che ammette di essersi prostituita. Ilda Boccassini vince il primo atto, lo stravince: il tentativo di eliminare il Cav per via giudiziaria prosegue, più intenso che mai. La prima sentenza è arrivata dopo due anni e due mesi di udienze, scontri, testimonianze e visite fiscali. Il giudice Turri, a capo di un collegio interamente femminile, ha deciso dopo una camera di consiglio fiume, che si è protratta per oltre sette ore. Nell'attesa della sentenza, e durante la lettura del dispositivo in grado di innescare un terremoto politico, si è fatta notare un'assenza: quella della Boccassini. Poltrona vuota nel giorno del giudizio: al termine della sua crociata, Ilda non si è presenta. In ferie. Una strana scelta, quella del pm anti-Cav, che in vent'anni di carriera non si è mai sottratta a flash e riflettori dei media. Una scelta ancora più strana alla luce del fatto che si stava giocando la partita più importante tra quelle disputate contro il Berlusconi. Ferie a vita? - Per evitare che il pm Antonio Sangermano si trovasse solo a rappresentare la pubblica accusa, in aula si è presentato il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, arrivato con la toga sulle spalle. Certo, il periodo di ferie della Boccassini era programmato da tempo. Ma da ancora più tempo si sapeva della sentenza. E Ilda non ha mai "sacrificato" la sua vita professionale per una tintarella in spiaggia. Una serie di circostanze che danno nuova linfa al giallo: perché non c'era? Qualcuno sospettava che volesse evitare la "sconfitta": se Berlusconi fosse stato assolto, infatti, sarebbe stato sconfessato il lavoro della procura meneghina, che sul caso Ruby ha speso una ingente quantità di tempo, uomini e risorse. Ma, come dimostrato dalla sentenza-killer, era difficile credere all'ipotesi di una Boccassini in fuga perché tormentata dalla possibilità che Silvio venisse assolto. Il giallo, insomma, anche alla luce dell'ergastolo politico comminato al Cav, resta difficile da risolvere. Di sicuro c'è che se Berlusconi ne fosse uscito "pulito", la carriera della Boccassini avrebbe subito un durissimo colpo. Ora, invece, la carriere della Boccassini potrebbe presto continuare a Firenze, dove ha chiesto il trasferimento.

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