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Kyenge: "Il governo? E' come un suq"

Cécile Kyenge

Il ministro dell'Integrazione paragona l'esecutivo al tipico mercato arabo: "E' un'esperienza bellissima". Poi rilancia sullo ius soli

Andrea Tempestini
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"Questo governo? E' come un suq". Questo il pensiero del ministro dell'Integrazione, Cècile Kyenge, che paragona l'esecutivo Letta al tipico mercato arabo che si svolge all'aria aperta. "E' un'esperienza molto positiva - aggiunge -. Siamo così diversi che dobbiamo cercare un linguaggio comune ogni giorno", ha spiegato al Festival Suq di Genova, commentando la sua esperienza di governo in cui confluiscono centrodestra e centrosinistra. "Tutti diversi" - La Kyenge ha aggiunto: "Se il governo non fosse stato così, forse non sarei stata ministro. La cosa interessante è che ogni giorno dobbiamo parlare a qualcuno che la pensa diversamente da noi, ma che allo stesso tempo è con noi dentro a questo governo. Ripeto, è un'esperienza molto interessante". "No alla violenza" - Poco prima di queste dichiarazioni, su Twitter, la Kyenge aveva cinguettato: "Al suq di Genova...a chi mi attacca col linguaggio della violenza rispondo col mio linguaggio della non violenza". Successivamente, nel corso dell'iniziativa, ha aggiunto: "Genova è fondamentale per l'immigrazione. Il Festival Suq rende l'idea della mescolanza delle culture. Al Suq - ha chiosato il ministro - le culture si incontrano e cercano di mettere insieme valori positivi per una nuova cittadinanza e una nuova coesione sociale". Sullo ius soli - La manifestazione, inoltre, si è trasformata in un'occasione per la Kyenge per rilanciare il suo cavallo di battaglia: lo ius soli. "L'Italia - ha dichiarato - è già cambiata, lo vedete oggi qui al suq, guardatevi intorno e capirete che in Italia convivono tante culture diverse. E' un fatto che non si può cambiare. Ci sono tanti bambini nati qui, dobbiamo dare loro delle risposte".

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