Berlusconi soddisfatto: alleanza destra sinistra deve continuare
Il giorno dopo l'accordo sul decreto del fare, parla Silvio Berlusconi. Lo fa dai microfoni di Studio Aperto, in un clima politico in ebollizione con i dissidenti grillini pronti allo strappo e la fuga verso il Pd e, quindi con lo spettro di un ribaltone rosso di cui parla il direttore Maurizo Belpietro nel suo editoriale di domenica 16 giugno. Il Cavaliere con il suo intervento cerca di stoppare ogni tentativo di strappo. Lo fa partendo dalla soddisfazione per le misure prese: “La collaborazione tra destra e sinistra, dopo decenni di contrasti spero possa durare”, dice definendo le misure prese come un “frutto di un fatto epocale”. Si complimenta con i suoi ministri che “si sono battuti per introdurre nel decreto legge le misure che avevamo sostenuto in campagna elettorale “ e definisce gli interventi su Equitalia “un buon inizio”. Ma dopo gli elogi, le parole di soddisfazione e i complimenti il Cavaliere torna a gamba tesa sui nodi cruciali di questo governo delle larghe intese, la cancellazione dell'Imu e lo stop all'aumento dell'Iva. “Gli otto miliardi, 4 per l'Imu e 4 per l'Iva si devono trovare, è impossibile che sugli ottocento miliardi di costo della nostra macchina dello Stato non si trovino» tra le maglie della spesa pubblica che va tagliata”. Gelo Maroni - Ma mentre Berlusconi elogia il decreto del fare, il leader del Carroccio e Governatore della Lombardia Roberto Maroni è freddissimo “è solo tanto fumo e poco arrosto.. "A parte il non-pignoramento della prima casa, che è una cosa più di bandiera, c'è solo una cosa positiva nel decreto, ovvero il finanziamento di risorse per le infrastrutture anche in Lombardia", ha affermato al suo arrivo al Novotel di Milano per partecipare all'assemblea degli eletti del partito. "Non c'è nemmeno - ha lamentato - lo sblocco di 37 milioni di euro per le zone colpite dal terremoto, che doveva essere nel decreto: è una lacuna molto grave".