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Santanché, combatte per Forza Italia 2.0Tensione con Brunetta e Cicchitto

L'attivismo di Daniela per rinnovare crea insofferenza anche tra i suoi (ex?) amirci

Lucia Esposito
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Che la temperatura sia surriscaldata nel Pdl è cronaca di tutti i giorni. Ma più della sconfitta elettorale a far male è il progetto firmato Daniela Santanché, Denis Verdini e Daniele Capezzone per il ritorno a Forza Italia, un partito che i tre fedelissimi del Cav hanno rivisto alla luce della decisione di abolire il finanziamento pubblico. L'idea di reclutare gli imprenditori e manager come Alessandro Benetton, Guido Barilla o Alfio Marchini sembra, come spiega il Corriere della Sera, già naufragata. E non solo per il due di picche ricevuto dai manager ma anche perché il malumore nel partito è arrivato alle stelle. Il primo a mettere nero su bianco il suo dissenso è stato Fabrizio Cicchitto: "L'antipolitica non la combatti col sogno né trasformando un collettivo in un partito monarchico...Sostituire il verticismo dei coordinatori regionali con il verticismo dei manager non mi sembra una grande idea".  Contro Daniela - Il bersaglio di chi non vuole cambiare il partito è Daniela Santanché che, oltre ad aver messo giù il progetto, è in prima linea perché venga applicato. Il Corriere riporta anche voci di tensioni con il capogruppo alla Camera renato Brunetta. Entrambi smentiscono, negano dissapori, parlano di amicizia ma i problemi restano. Qualche giorno fa ci sarebbe stato uno scontro a Palazzo Grazioli tra Cicchitto e Daniela Santanché, uno scontro che stando sempre a quanto rivela il Corriere l'ex presdidente dei deputati parlando con i suoi ha archiviato così: "Non le ho tirato una sedia perché è una signora". E poi c'è il problema degli spazi. Il trasferimento della sede da via dell'Umiltà in piazza San Lorenzo in Luicina, porterà anche a una riduzione degli uffici dei big: solo una cinquantina dei duecento azzurri di primo piano potranno avere un ufficio. 

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